“Angy”

 

 

 

Angy è una cinquantenne grintosa ,single. Da molti anni insegnante di sostegno in una scuola media statale.Vive in una graziosa casetta ereditata da una vecchia zia. 60 mq. ristrutturati e un piccolo giardino pieno di fiori e di colori. L’unico abitante oltre lei “fagottino” un delizioso gatto rosso.Un orfanello che trovò sotto la sua auto in un inverno dal freddo polare.Angy ha poche amiche,il suo carattere spigoloso e a volte rude non giova alla durata di rapporti che non oltrepassano la fugace conoscenza. L’unica che le è rimasta vicina è Giò.Giovanna anche lei single, commerciante da una vita e personaggio molto particolare. E’convinta di essere una infallibile veggente e con Angy da una vita “cercano di risolvere i loro guai d’amore” con l’aiuto delle “carte” Ambedue non sono state certo suore di clausura e gli amori di  Angy a volte s’intrecciavano o viceversa con quelli dell’amica.Spiriti liberi………….La maestra da molti anni era innamorata di un uomo di colore.Personaggio enigmatico. Giò cercava da tempo di farle capire  che quel tipo non le dava una buona impressione. Ma questo tasto Angy non voleva toccarlo e incolpava l’amica di essere razzista.Era come se cercasse di non vedere, cercava mille scusanti alle sue lunghe assenze, ai tanti buchi neri della vita di Pape.Giovanna quando l’amica le chiedeva un giro di carte cercava in qualche modo di farle capire che doveva guardare più a fondo nel legame “familiare “di Pape. Egli da anni viveva con la cognata e il suo bambino in un appartamento del centro. Suo fratello almeno così lui raccontava era morto in Senegal da diversi anni.E per questo aveva portato la vedova con il piccolo in Italia.< Angy sono otto anni che non passate un Natale, un Capodanno, la Pasqua o le ferie assieme. Non ti sembra strano tutto ciò? Mi chiedi di dirti cosa leggo nelle mie carte. Angy quella non è sua cognata.Perchè ti ostini a non vedere la realtà> Giovanna capiva che quel tipo cercava solamente da anni di sfruttare una situazione che gli “rendeva” abbastanza bene.Infatti più di una volta era ricorso dall’amata cercando un sostegno economico in quanto lavorava come precario in un’ azienda della città.Il tarlo aveva iniziato a penetrare nella sua mente e decise di chiedere a un amico di vecchia data se poteva per un periodo cercare di prendere informazioni e pedinare Pape. Passò una settimana senza che Giò ricevesse notizie da lei e non cercò nemmeno di contattarla avendo saputo da Osvaldo l’amico che doveva investigare della richiesta ricevuta da Angy.Giovanna era sicura che quella donna non era certo la cognata ma la moglie e il figlio legittimo di quel figlio di puttana come lei lo definiva.La settimana trascorse velocemente e la domenica mattina Angy fu svegliata dal telefono. < Verrei da te se sei sola. Ho terminato la mia indagine.Preferirei parlarti. Non al telefono> Rimase immobile davanti all’apparecchio.Nella voce di Osvaldo aveva captato che c’erano cose certamente non piacevoli per lei. Il resoconto dell’amico fu sconvolgente.Quella donna che viveva sotto il suo stesso tetto era da oltre vent’anni sua moglie e il pargolo era il secondo genito della coppia l’altro diciottenne viveva in un campus in America e tornava in famiglia solo durante le vacanze estive.Dopo otto anni Angy si ritrovò davanti a una realtà che forse non voleva vedere.O forse L’amore le aveva fatto perdere la lucidità. Per tanti anni si era consultata con gli “oracoli di Giò. Ma forse solo per gioco non immaginando che quella volta la verità era scritta fra quelle figure!

“Angy”ultima modifica: 2008-03-06T00:44:00+01:00da cri1950
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