“La notte insonne della piccola tribù”

 

Quella sera la ricerca di una trattoria romana portò la “famigliola” ad un percorso per la città indescrivibile. <Oh babbo io sono stanco, ho i piedi cotti come il bollito.Si prende l’auto vero?>” Ma c’è la metro, io sono stanco ho guidato tutta la mattina”< Alè ma è mai possibile. Tu sei nato stanco. Guido io non preoccuparti>”  tu a Roma? Non sono mica scemo ho l’auto nuova. Qui non è Firenze. E anche da noi non è che mi fido poi tanto>” Sei il solito coglione” La diatriba andò avanti ma come al solito quel povero uomo si ritrovò alla guida.Con la cartina ben distesa Leo segnalava al padre le strade da percorrere per recarsi verso Trastevere. Chissà per quale motivo riuscirono a girare intorno al Colosseo almeno tre volte.< Ma quanto ti consuma il navigatore. Va bene che sei “di braccino corto”. Forse pensi di essere in giostra. E’ già il terzo giro chi fai.>< Il babbo tu lo conosci. non sa usare nemmeno il cellulare. L’è antico lui.>” Sapete che si fa vi lascio l’auto e guidate voi. Poi voglio ridere. Andate alla Stazione Termini a mangiare. Con tutte le segnalazioni lì  sicuramente ci arrivate”< Sai che ti dico. Sei sempre lo stesso. Volevo vedere se c’era la tu mammina.>L’orologio segnava già le h.21.45 e lo stomaco di tutti reclamava cibo. L’idea Trastevere era oramai tramontata. L’auto venne indirizzata verso il viale che si vedeva in lontananza.<Ora parcheggio l’auto , alzate le vostre chiappe e il primo ristorante che troviamo entriamo.>Le illuminazione dei locali promettevano bene, in pochi metri c’era la possibilità per la comitiva di trovare cibo per i loro denti.<Babbo qui cucinano la coda alla vaccinara e la trippa, ti va bene?> “Se volevo mangiare la trippa e rimanevo a casa e poi non vedi che son tutti fighettoni lì dentro.Qui ci spennano come polli. Quando vedo tante candele e prezzi non scritti e un mi fido…..> Alè poteva vantare una certa conoscenza nella ristorazione visto che anche lui era propietario di un locale molto conosciuto nella sua città. Sua moglie vide un giovane ragazzo scendere dalla moto e avvicinandosi chiese se poteva indicarle una buona trattoria. Furono indirizzati verso un piccolo vicolo che solo gli abitanti potevano raggiungere senza difficoltà.<Carino  veramente carino come locale entriamo?> Quando finalmente tutti furono seduti l’orologio segnava le h. 10.45.”Fiorentini vero? Quanto mi piace la vostra parlata ………..COA Cola? Quella c mi fa impazzire!”< Anche voi romani non scherzate, vi si  riconosce da lontano.E forza viola sempre e comunque.> ” Tu sei sempre il solito.Che c’era bisogno di rispondere così. Un cerotto in bocca ti metterei.> ” Con la fame che mi ritrovo tu mi hai a METTERE ANCHE UN CEROTTO” Alè con le gambe sotto ad un tavolino aveva ripreso il buonumore.Nonostante l’ora tarda il menù era vario e le portate assai gustose. L’unico neo stava nella velocità in  cui  i piatti venivano tolti. <  Mi sembra di mangiare con un avvoltoio alle spalle.Ma che avranno carenza di piatti?>” Tutto bene? cosa vi posso portare come dolce?” < Signora la mi scusi ma sto ancora masticando gli straccetti e un posso pensare al dolce. Ma per caso che dovete chiudere?>La propietaria si allontanò non certo contenta della sparata di Alè> ” Ecco ora tu sei contento vero? ora voglio ridere quando ti arriva il conto.>” Ma che sei grulla,se io velocizzassi così nel mio ristorante dopo un mese potrei chiudere il bandone”<Da noi manca poco che ci dormono, se fossi in te metterei anche le brandine per la penichella.>”Oh babbo ma qui non viene più nessuno, se non andiamo noi il dolce non si mangia”< Te faresti meglio a non mangiarlo il dolce dopo tutto quello che hai preso. No ricordi che sei a dieta?> “Sei sempre la stessa, mi lasci tranquillo almeno per oggi.” Leo si alzò per chiedere se era possibile ordinare i dolci. Quando la signora si avvicinò al tavolo capirono che la C strascicata non la faceva più impazzire. Alè dopo aver preso il caffè e l’ammazza caffè chiese il conto………………….Uscirono dal locale finalmente sazi e “più leggeri”. < Ti sta bene. Lui quello delle battute. Che ti sembrava una trattoria da 48euro a testa.>” Senti non rompere hai mangiato bene? Allora calmati. ” Alè alla vista del conto di 240 euro non battè ciglio ma uscendo dalla trattoria salutò la signora dicendole che quella C che tanto la elettrizzava certamente non l’avrebbe da lui più risentita. Grazie anche al vinello dei Colli Alè sprizzava allegria.<Adesso vi porto a fare le foto alla Fontana Di Trevi e se non avete sonno giriamo un pò la città> ” Io non cammino a piedi il giro lo facciamo in auto vero babbo?” La serata della tribù finì in allegria. Leo cotto dal sonno seguì senza storie il padre e si avviarono verso la loro camera. < Adesso mi raccomando cerchiamo di dormire perchè domani dobbiamo fare un bel giro in città. Mony mi raccomando. Ti prego voglio dormire> Cri  conoscendo la sorella e sua figlia sapeva che con loro c’era sempre da aspettarsi di tutto.

A Domani………………..

Ps. La foto e’ stata scaricata da internet per avere un immagine che rappresentasse Roma.

“La notte insonne della piccola tribù”ultima modifica: 2008-02-28T17:23:00+01:00da cri1950
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