“Riuscirà a dormire la piccola tribù”

 

 Non avrai mica sonno? Apostrofò Mony a sua sorella mentre sua nipote già si preparava a farsi cullare fra le braccia di Morfeo. < Senti bellina io ho sonno e domattina vorrei poter  camminare per Roma. Voglio cercare di vedere tutto ciò che è possibile. Quindi dormiiiiiiiiiiii>” No io non ho sonno e sono la tua “sorellina più piccola, quindi devi fare come quando mi viziavi e mi coprivi per i compiti sbagliati con mamma”. Cry era la maggiore. Fra di loro c’erano ben quattordici anni di differenza. Come poteva dimenticare quando era lei che si recava a scuola per il colloquio mensile dell’insegnante e poi cercava di minimizzare i problemi con i suoi genitori. E’ sempre stata una seconda mamma e certamente da piccola l’ha viziata in modo vergognoso. < Simo non dormire che ti racconto di quando una mattina la tua mamma……….> ” So già cosa vuoi raccontare, vuoi dirle di quando stavi per uscire di casa in pantofole?” < Ascolta Simo poi mi devi dire chi ha ragione> ” Va bene zia, così poi mi lasciate dormire vero?” < Era la tua mamma ogni mattina che mi preparava per andare a scuola. Un giorno , mi ricordo che era inverno perchè ero tutta incappucciata. Arrivate al pian terreno di casa le chiesi se mi portava a scuola così! Così come mi rispose lei. Non ti manca niente. Ho io la cartella……………..Ma non vedi che ho ancora le pantofole ai piedi. > ” Ma non potevi metterti da sola le scarpe zia, avevi dieci anni” < No perchè la tu mamma mi viziava tanto da rimbischerirmi.> ” SAi che penso che siete “grulle” ambedue. E ora dopo questa BONANOTTEEEE” Tutte quelle chiacchere avevano fatto perdere il sonno alle “du grulle” che iniziarono a parlottare fitto fitto. Solo lo squillo del cellulare di Mony interruppe il loro bisbiglio. Finita la telefonata Cry notò che il volto della sorella si era incupito. Chiese se c’erano dei problemi dato che quella telefonata era pervenuta da casa dove la figlia era rimasta da “sola”.< Cry ho paura che la Carlotta non sia sola. Devo chiamare Ale. Sono sicura che ha portato il suo ragazzo in casa. Se è così ti giuro che quel verme lo ammazzo> L’allegria era oramai scomparsa e il pensiero che la figlia avesse tradito la sua fiducia la faceva macerare. Richiamo’ Carlotta che presa contropiede non riuscì a celare molto bene quel suo segreto. In un attimo anche Ale fu catapultato giù dal letto. Se in quel momento un regista come Pieraccioni fosse stato sul posto certo ne avrebbe tratto un corto niente male. Le luci dell’alba stavano già penetrando dalle persiane e la tribù ancora con quel cellulare fra le mani, in contatto con quella casa dove erano state catapultate nel pieno della notte la nonna e la zia di Carlotta pronte a salvaguardare “L’onore” della famiglia……………Anche questa volta le due sorelle avrebbero avuto aneddoti da raccontare ai posteri………….

 

“Riuscirà a dormire la piccola tribù”ultima modifica: 2008-02-29T17:46:00+01:00da cri1950
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