” Fanny “

 Questa è la piazza principale dell’ Impruneta noto paese in provincia di Firenze. Sabato pomeriggio la piazza era invasa da barroccini variopinti. Si potevano comprare sia i graziosi orecchini in vetro che i pitali che tanti anni fa venivano tenuti in  camera da letto dentro al comodino. ” Fortunata gioventù di oggi che per sapere di che oggetto si parla devono consultare il vocabolario.”C’era il sole che rendeva i colori colori nella  Piazza da foto ricordo. Avevo letto in settimana che il comune aveva organizzato la festa del cioccolato presso la casa del popolo e varie iniziative come appunto la mostra mercato. Mi piacciono molto i vecchi monili e quando ho il tempo approfitto per girellare fra i vari stand che spessissimo in toscana vengono allestiti nei vari paesi. Per arrivare all’Impruneta dalla città ci vuole un attimo e grazie alla vegetazione delle colline è anche una gioia per gli occhi. E’ un paese che conosco fin da piccola dato che la signora che in città aiutava la mamma e accudiva noi figlie era nativa del rione “Delle Sante Marie”.Si perchè  anche qui come a Siena ci sono i vari rioni che ogni anno per la vendemmia fanno sfilare bellissimi carri completamente ricoperti d’uva. La famosa “Festa dell’uva”, conosciuta credo in tutto il mondo. Della cara Fanny ho un dolce ricordo, anche se con me non era molto malleabile,mentre dolcissima  lo era con mia sorella Betty, forse perchè la vedeva minuta,indifesa. A volte prendevamo con lei il pulman che da piazza Stazione ci conduceva in paese, dove  non  c’era persona che non la conoscesse. Se chiudo gli occhi mi rivedo la sua immagine, piccola, molto piccola, ricordo che all’età di nove anni io e lei eravamo alte uguali. Fanny  la cicciottella  portava i capelli nerissimi e fini tirati indietro con uno strano crocchino tenuto fermo da tante mollette e quando camminava si fermava continuamente  per tirare su quelle spesse calze di lana che teneva ferme con grossi elastici alle cosce, calzava scarpe bassissime e quasi sempre nere.  Invecchiando si era dovuta mettere gli occhiali che rendevano ai miei occhi la sua immagine ancora più burbera. Abitava con due sorelle anche loro “signorine ” nella piazza seguente a quella della foto. Mi ricordo una scala ripida che finiva davanti a un enorme cucina. Quelle ariose stanze di una volta con l’acquaio di pietra, la stufa, la cucina a legna. Delle due sorelle la minore mi ricordo che si chiamava Ada ,una donna dolcissima a differenza dell’altra che mi metteva in imbarazzo. Per me e mia sorella erano giornate fuori dalla solita ruotine e anche il poter mangiare cibi “saporiti” ci metteva allegria. Poi con la Fanny mamma stava tranquilla, quando ti teneva per mano la circolazione cessava da quanto stretta era la sua morsa.Con lei era sicura che di pericoli non ne correvamo. Se le giornate erano buone prima di rientrare a Firenze facevamo la visita di tutti i suoi parenti. Era orgoliosa che mamma ci affidasse a lei e le piaceva farlo vedere ai suoi. Con me Fanny ha dovuto tribolare molto dato che non ero molto ubbidiente e facevo tutto il contrario di quello che lei chiedeva. Mille sono gli aneddoti i ricordi e, per far felice mia sorella che leggendomi “ricorda”… nel prossimo post racconterò di quando con la Fanny nel parco delle Cascine per farle saltare “agevolmente” una catena le ho lussai un “braccino”………

” Fanny “ultima modifica: 2008-02-19T17:29:00+01:00da cri1950
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