“Mia sorella Betty e la torta di Padre Pio”

Certamente quando la lavorazione della “Torta di Padre Pio” sarà terminata questo non sarà il suo aspetto. Ma iniziamo dal giorno in cui sento suonare il campanello. C’è mia sorella al cancello del giardino e con un gesto mi fa capire di scendere. Ha in mano un sacchetto bianco . Consegnandomelo mi dice : <Qui dentro c’è l’occorrente per la torta che Simona (mia figlia) deve fare ,mi raccomando di seguire attentamente le istruzioni scritte nel foglio> Capisco che è un’altra idea che ogni tanto prende a mia sorella e che ogni volta coinvolge tutta la famiglia. Sinceramente senza aver dato un ‘occhiata all’interno del sacchetto ho pensato a una ricetta “biologica”. Betty è un pezzo da 90 in una associazione che si occupa di certificazioni delle aziende che producono cibi biologici. Ma tutte le raccomandazioni perchè ci si attinesse scrupolosamente alle istruzioni per la lavorazione mi fece sorgere dei dubbi. Rientrata in casa presi i miei occhiali e iniziai a leggere quel foglio dattiloscritto e con mio stupore…..< Togliere 3 bicchieri d’impasto per tre famiglie di cui si vuole la fortuna> Ecco lo sapevo pensai tra me c’è caduta di nuovo. Mia sorella deve avere un’amica che è fissata con queste strane “catene” e ogni volta che arrivano alla Betty subito dietro ci siamo noi poveri tapini ai quali la “lungimirante” rigira il tutto. Sapendo che io certamente avrei rotto “l’incantesimo” questa volta è toccata a mia figlia. La sera quando è rientrata consegnandole il sacchetto sinceramente credevo che il tutto finisse nel cestino dei rifiuti, ma con meraviglia mi sono sentita rispondere che preparare un dolce portafortuna non le era mai capitato e che l’idea di” regalarla” poi a delle sue  amiche che sicuramente in questo periodo ne avevano bisogno non era poi male. Oggi è l’ottavo giorno che chiuso in una terrina  c’è il composto della torta. Poco fa uscendo di cucina ho pensato di scrivere in questo post la ricetta della “Torta di Padre Pio”(* ) Non usare il frullino   (*)Si comincia di Domenica (*) Non mettere il composto in frigo.

 

1° giorno Domenica: versare il composto che vi è stato dato in una terrina. Aggiungere 1 bicchiere di zucchero e 1 di farina, non mescolare e coprire il  tutto con carta stagnola.

 

2° Giorno Lunedì: Mescolare tutto e coprire.

3° Giorno Martedì: Non toccare.

4° Giorno Mercoledì : Non toccare.

5° Giorno Giovedì: Aggiungere 1 bicchiere di zucchero 1 di farina 1 di latte. Non mescolare e coprire.

6° Giorno: Venerdì: Mecolare e coprire.

7° Giorno Sabato: Non toccare.

8° Giorno  Domenica: Non toccare.

9° Giorno Lunedì: Non toccare.

10° Giorno Martedì: Togliere 3 bicchieri d’impasto per tre famiglie di cui si vuole la fortuna.

Aggiungere all’impasto rimanente 2 bicchieri di farina, 1 di zucchero, 1 di olio di semi, 2 uova, 1 etto di noci tritate, 1 mela a pezzetti, 2 bustine di vanillina, 1 bustina di lievito perdolci, 1 pizico di sale, mescolare e mettere in forno a 180° per almeno 60 minuti.                                                              

 

Ecco questo è la torta che mia figlia martedì sfornerà e metterà in tavola. 10 giorni un impasto che contiene anche latte fuori dal frigo……….Se mercoledì non leggerete nessun post fatemi gli auguri di pronta guarigione………..Notte e grazie per averni letto in tutto questo tempo!

 

 

“Mia sorella Betty e la torta di Padre Pio”ultima modifica: 2008-02-18T00:58:00+01:00da cri1950
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