“Questa vita non mi appartiene”

< Io vado via,non c’è più ragione di vivere in questa casa, qui si parla solo di feste, “feste di beneficenza che servono soltanto per metterti in mostra con le tue amiche, di vacanze a Cortina, di meschinità qui si parla………..ma metti il tuo naso rifatto fuori da questo mondo dorato e vedrai la vita vera, dove la gente guadagna in un mese ciò che tu spendi per una crema antiruhe……..io non sono come te ,io non sono come quel padre che mi ha generato e poi lasciato alla mercè di domestici perchè lui………. voi non potevate permettervi di perdere la vostra vita di società………….meschini siete ,mi fate solo pena……oggi sono maggiorenne e posso decidere come vivere la mia vita e ho deciso, vado via ma non voglio niente da voi, niente hai capitoooooooooooo, niente!> Queste le ultime parole che Nicolas rivolse a sua madre, ed erano oramai trascorsi quattro anni, quattro lunghi anni nei quali la donna si macerò di dolore per quell’ unico figlio che credeva felice in quel mondo sfacciatamente agiato.Si rivolse ai migliori investigatori, fece appelli a pagamento su intere pagine di famosi quotidiani, invase città e paesi con foto di quel suo ragazzone di appena diciotto anni. Ma le decine e decine di milioni spesi non riuscirono a riportarle Nicolas……Nicolas quella sera salì nella sua camera solo per prendere poche cose che infilò nel suo anonimo zainetto.Lasciando ben in vista sulla scrivania le chiavi della fiammante spider,le carte  i bancomat,i libretti degli assegni……..lasciò gli agi , quella ricchezza che lo stava soffocando.A differenza di suo padre era solito frequentare ceti meno abbienti e proprio grazie a loro riuscì a trovare un lavoro come sguattero in un noto ristorante della capitale che gli permise di affittare un posto letto con altri ragazzi . Pensava spesso a sua madre ma il suo orgoglio non gli permise mai di darle notizie,sapeva che soffriva ma la voleva punire,punire di aver preferito la mondanità alla maternità.Ma una mattina uscendo da casa ancora assonnato mentre stava recandosi verso la metrò lesse in una locandina posta a fianco dell’edicola una notizia che gli lacerò l’anima.< Stroncato da infarto noto imprenditore > con accanto la foto di suo padre. Prese quel metrò cambiando destinazione, si diresse verso Termini, doveva prendere il primo treno doveva ritornare a casa. Quando sua madre lo vide quasi non lo riconobbe, davanti a lei un uomo semplice, vestito senza griffes,con comodi mocassini al posto delle Tod’s.Si abbracciarono senza dirsi una parola ma quell’abbraccio non aveva bisogno di parole fu il primo vero l’unico fatto con amore da quando era nato.Nicolas prese il posto del padre nell’azienda, ma non  quello  in società…….non dimenticando gli amici  con i quali aveva percorso un cammino fatto di lavoro e privazioni, come non dimenticò i tanti sventurati che la notte quando tornava a casa vedeva distesi sui marciapiedi ricoperti di cartoni .La società del lusso aveva perso un suo membro……… suo padre ,ma i meno fortunati ne avevano acquisito il figlio!


“Questa vita non mi appartiene”ultima modifica: 2008-01-22T18:00:00+01:00da cri1950
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