La festa del Patrono, aveva fatto arrivare nel grande spazio attiguo al palazzetto dello sport la carovana del Luna Park. Ogni anno le attrazioni per i ragazzi sprizzavano di colori, luci , suoni e tanta tecnologia, ma resisteva ancora in un angolo di questa città viaggiante una vecchia giostrina. Piccole luci bianche e rosse facevano da corolla al logoro tendone plastificato, i cavallini oramai datati , come le minuscole macchine celesti e rosa e, i due aereoplanini che ricordavano la fine della guerra colorati di un grigio spento erano le uniche attrazioni che attendevano i piccoli ospiti. Francesco con il piccolo nipote si soffermo’ al gabbiotto dove un’arzilla signora era pronta per staccare il biglietto……….<Nonno non mi piace, portami là non vedi che gli aeroplanini sono fermi io voglio volare……….ha ragione babbo quando dice che sei “vecchio”> Da lontano si udì una voce, Mare,Mare,Mare…….in un’attimo la mano del piccolo si stacco’ da quella di Francesco per correre verso suo padre. Incontro a quel giovane uomo chare” lo aveva chiamato!