Era caldo in città nel giugno del 56. La famiglia si era da poco allargata, fu così deciso di far partire le quattro donne di casa verso la campagna mugellana. Grazie a conoscenze , trovarono un delizioso casolare attiguo ad una chiesetta immersa nel verde,il tutto faceva parte della curia. La famigliola venne accolta dal parroco, uomo colto e distinto che fece sentire a proprio agio le signore che nulla avevano da spartire con la campagna.La nonna chiese subito se c’era la possibilità di avere un aiuto domestico visto che la figlia aveva da poco partorito, il problema non esisteva certo ,dato che la povertà ancora era presente dal dopoguerra. I primi giorni non furono proprio l’ideale della vacanza data dai “non servizi” che la vita di campagna offriva, ma tutto si risolse dall’arrivo di Gino il nonno delle piccole che decise di trascorrere con le sue donne qualche giorno di riposo. Anche per il parroco fu una nota di svago, le presenze del piccolo paese si vedevano solo durante la Messa , il lavoro duro dei campi impegnava gli uomini per quasi tutta la giornata che preferivano la casa alle chiacchere con lui che oltretutto non era ben visto dalla piccola comunità! Da tempo nel paese circolavano chiacchere che riguardavano i suoi vari viaggi in città, ma gli ignari “villeggianti” ne erano all’oscuro finchè un sabato sera………………..< Sig, Gino volevo chiederle una cortesia, domattina presto devo essere alla curia centrale e se fosse così gentile di dire a chi eventualmente mi cerca che mi sono assentato per gravi problemi di famiglia > Certo gli fu risposto dall’ignaro nonno anche se tutto gli appariva strano. Non disse niente in casa, per evitere le eventuali ire della moglie che a pelle non sopportava il parroco.Ma come dice il detto” il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”. Quella domenica mattina di buon ora sentìrono un auto fermarsi nel vialetto della curia, Gino pensò al ritorno del prete ma la sorpresa fu nel vedere scendere un porporato da un elegante vettura.Preso dal panico chiamò la moglie e costretto a raccontare quello che il parroco aveva chiesto venne investito da mali parole……………..< tutta colpa tua e l’idea della campagna, ma perchè ti ho dato retta tanto lo sapevo,quello non è un prete ma un …………>. Gino guardava sempre più spesso le lancette dell’orologio, si avvicinava sempre di più l’ora della Messa e il portone della piccola chiesetta era sempre chiuso. Decise di uscire per non ascoltare più i rimproveri di sua moglie, l’auto era sempre lì in attesa e anche i pochi parrocchiani stavano lentamente avviandosi verso la funzione domenicale. Non ci fu nessuna funzione quella domenica, l’auto del parroco era andata in panne nel tragitto del ritorno, ma in panne era anche andata la sua vocazione. Anche Gino venne punito: la sera stessa riportò le sue donne in città e lungo i tornanti del rientro si pentì di non essersi fatto “prete”…………..
la nebbia, la giostra, un papavero rosso … con queste tre belle immagini. per me, hai messo in evidenza rispettivamente l’introspezione, il gioco della vita e la voglia di vivere. Auguri