Barracuda e Pesci Luna si lasciano avvicinare in una coloratissima scenografia naturale.
In questi fondali troviamo anche entusiasmanti pareti impreziosite da
Gorgonie bianche, gialle e rosse,
i cui colori si alterano man mano che la profondità aumenta.
Nelle infinite tane dei fondali risulta inevitabile l’incontro con Murene, Gronchi,
Cernie ed Aragoste anche a profondità limitate;
infatti la fascia interessante varia dai 15 ai 35 metri.
Spugne, Tunicati, Parazoanti, Anemoni e Spirografi rivestono la roccia sottostante dando vita ad un laboratorio biologico naturale di estremo interesse.
Per chi ancora non avesse iniziato la pratica subacquea esiste la possibilità di praticare lo snorkeling, che sicuramente darà grandi soddisfazioni scoprendo sotto il pelo dell’acqua un mondo fantastico.
Da non perdere invece, per i subacquei,
la punta del Capel Rosso, del Fenaio, le Scole,
la secca della Croce, il Corvo e la punta delle Secche,
che sono solo alcune delle possibilità di immersione che ci offre l’Isola del Giglio.
Soltanto mettendo la testa sotto l’acqua il visitatore potrà dire di aver conosciuto il vero fascino dell’Isola.
Paradiso per i sub
Specie Ittiche
Il Territorio
Foto Riprese da
Pro Loco – Isola del Giglio
Il Castello
Il Castello
Il Castello
GIGLIO CASTELLO
Sede Municipale, sito a quota 405 s.l.m.,
è cinto da imponenti mura intervallate da tre torri a pianta circolare e da sette a base rettangolare.
Eretto dai Pisani nel XII sec., più volte ampliato e restaurato dai Granduchi di Toscana, è a tutt’oggi pressochè intatto nel suo interno.
Il Giglio Castello è in realtà un abitato fortificato e la porta di accesso è una struttura estremamente complessa che si presenta come un avancorpo con numerosi archi che permettevano il tiro incrociato di una fittissima schiera di arcieri.
Sulla facciata interna dell’ultima delle tre porte vi è la targa in marmo raffigurante lo stemma dei Medici,
che potenziarono il castello distrutto dai saraceni.
Le imponenti mura Medicee furono edificate sulle rovine delle precedenti pisane del XI sec.
All’interno del borgo,
nella piazza sottostante la chiesa, si può ancora vedere la cisterna realizzata alla fine del ‘700 dai Medici per risolvere i problemi idrici.
Le vie strette, spesso sormontate da archi, i balzuoli (scale esterne per accedere ai piani superiori),
la Piazza XVIII Novembre sulla quale domina la Rocca Aldobrandesca, imponente struttura difensiva,
fanno di Giglio Castello una meta suggestiva, dal fascino unico,
oggi uno dei borghi medioevali meglio conservati ed originali in Italia.
La Chiesa di San Pietro Apostolo è stata costruita con tutta probabilità nel XV secolo
ed al suo interno si può ammirare un notevole numero di reperti:
un capitello corinzio del II sec. a.C. che sostiene l’acquasantiera,
le due statue del settecento di San Mamiliano e di San Pietro,
l’altare di marmo del XV sec., i reliquari dei Papi Urbano I e Urbano VIII,
gli arredi sacri di Papa Innocenzo XIII, le tre tele dei Nasini,
il Crocifisso d’avorio del XVI sec. attribuito a Giambologna,
il reliquario del 1724 contenente l’ulna destra di San Mamiliano
ed esposte in una teca di vetro le due sciabole e d una pistola con intarsi pregiati
abbandonate dai pirati durante l’ultimo attacco del 1799.
Oggi, oltre alle numerosi botteghe e ristorantini caratteristici,
si trovano ancora cantine dove viene prodotto e conservato il tipico,
ambrato e robusto vino Ansonaco, vanto dei produttori isolani.
Tratto dal sito della Pro Loco
Il Porto Del Giglio
Porto
Porto
GIGLIO PORTO
GIGLIO PORTO
Unico porto dell’isola, piccolo e pittoresco, dalle case multicolori ed il mare di una limpidezza impensabile per una zona portuale,
tanto che se ne vede benissimo il fondo per quanto è limpido,
riesce a conciliare le esigenze commerciali con quelle turistiche.
E’ infatti scalo dei due grandi traghetti delle compagnie Toremar e Maregiglio
che collegano l’isola con il promontorio dell’Argentario in un’ora anche d’inverno,
e porticciolo turistico per barche anche grandi dimensioni.
Nelle due ramificazioni, a destra e a sinistra, si snodano le due vie Thaon de Revel ed Umberto I,
ricche di negozietti, botteghe artigianali, diving center, negozi alimentari, bar e ritrovi e tanti invitanti ristoranti
con grandi piattaforme sul mare all’aperto.
Di fronte parte la Provinciale che porta verso le altre località e alla parte posteriore del paese,
dove si snodano numerosi pittoreschi vicoli con caratteristiche casette che sono dei piccoli gioielli.
Il porto fu costruito per la prima volta dai Romani e rimase tale per circa diciotto secoli.
Fu poi ampliato nel 1796 e nel 1979 in seguito ad una mareggiata eccezionale.
Sulla sua sinistra si trova la Torre del Saraceno
costruita nel 1596 per volere di Ferdinando I di Toscana con lo scopo di invogliare le famiglie di pescatori
a tornare sull’isola dalla quale erano fuggiti a causa delle frequenti scorribande dei saraceni.
Rimasta impressa nella memoria,
fu sicuramente la scorreria condotta da Kair ad-Din detto Barbarossa
che nel 1544 deportò come schiavi ben settecento gigliesi.
Poco oltre appare la Caletta del Saraceno,
dove a pelo d’acqua si distinguono bene le mura della cetaria per l’allevamento delle murene
e parte dell’imponente Villa Romana (I-II sec. d.C.) dei Domizi Enobarbi,
i cui resti sono stati in passato in gran parte inglobati nel centro abitato. Fuori a destra dal porto,
venendo dal mare,
si vede il promontorio del Lazzaretto dove sorge l’omonima Torre
che fu costruita originariamente in forma ottagonale
da Ferdinando II nel 1622 e delimitava un’area adibita appunto a lazzaretto per i periodi di epidemie.
Nel corso del tempo è stata distrutta e ricostruita a più riprese
fino al 1842 quando venne rieretta nella forma attuale.
Oggi è una residenza estiva privata.
Giglio Campese
Giglio Campese
Giglio Campese
GIGLIO CAMPESE
Ultimo a nascere come centro abitato,
costituisce oggi l’insediamento turistico più importante dell’isola
con la sua bella e ampia spiaggia sabbiosa.
La posizione geografica rivolta verso l’isola di Montecristo, l’isola d’Elba e la Corsica,
regala ai fortunati visitatori tramonti mozzafiato
che nei periodi estivi si protraggono addirittura oltre le nove di sera,
dando quindi a questa fantastica località ben sedici ore di luce solare.
L’incantevole baia incontaminata è incorniciata dal Faraglione da un lato,
e dall’imponente Torre medicea dall’altro.
Quest’ultima fu costruita tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII sec.
e mentre un tempo si ergeva completamente isolata sugli scogli,
oggi è collegata alla terraferma da un piccolo ponte.
La ragione della costruzione fu il presidio della baia di Campese dai frequenti attacchi dei pirati barbareschi
e rappresentò la roccaforte difensiva dell’eroica cacciata dei tunisini
nell’ultimo attacco barbaresco del 18 Novembre 1799.
I venti che spirano da sud,
che qui giungono alle spalle,
fanno della baia una palestra ideale per gli amanti di surf e vela.
Il lungomare oltre al nucleo storico e caratteristico delle case “dei trenini”
scorre coronando la baia dove sono presenti sulla grande spiaggia numerose strutture turistiche
ma anche molte case private.
Nella collina immediatamente a ridosso
invece è stata costruita di recente una zona residenziale di costruzioni immerse nel verde.
Nella zona della vecchia miniera ci sono dei recidence direttamente sul mare e numerosi negozietti di ogni genere.
Anche qui pullulano i diving center per i tanti appassionati subaquei che frequentano l’isola,
e più specificatamente i fantastici fondali famosi anche all’estero.
Recentemente l’Isola del Giglio
è stata fregiata dal Ministero dell’Ambiente delle “cinque vele”
che denotano il nostro mare fra i più puliti e incontaminati di Italia.
E basta immergersi in queste acque per rendersi conto della trasparenza e limpidezza
che ci fa ammirare il fondale dal pelo dell’acqua
anche se è profondo parecchi metri
come sanno i parecchi appassionati di snorkeling
che raggiungono l’Isola del Giglio da ogni parte di Italia e del mondo.
Tratto dal sito della
Pro Loco – Isola del GiglioVia Provinciale, 9 – 58012 Giglio Porto (GR)
Tel. 0564-809400 – Fax 0564-808721
Per raggiungere l’Isola del Giglio
IN AUTOMOBILE
Da NORDOVEST raggiungere l’autostrada A12 Genova-Livorno
e percorrerla fino alla fine per poi imboccare la SS1 Aurelia in direzione Grosseto.
Al bivio in località Giannella deviare per Porto S. Stefano dove si trova l’imbarco dei traghetti.
Da NORDEST raggiungere l’autostrada A1 Bologna-Firenze e all’altezza di Firenze-Certosa imboccare per Siena.
Alla fine deviare per la superstrada 223 Siena-Grosseto e proseguire fino all’uscita per la SS1 Aurelia direzione Roma.
Al bivio in località Giannella deviare per Porto S. Stefano dove si trova l’imbarco dei traghetti.
Da SUD raggiungere l’autostrada A12 Roma-Civitavecchia e percorrerla fino alla fine
per poi imboccare la SS1 Aurelia in direzione Grosseto.
Al bivio per Orbetello
deviare per poi raggiungere porto S. Stefano dove si trova l’imbarco dei traghetti.
collega con Porto S. Stefano in circa venti minuti dove si trova l’imbarco dei traghetti.
-IN BARCA
Solamente nel periodo estivo esiste un collegamento marittimo
di trasporto passeggeri da Civitavecchia
-IN AEREO
Gli aeroporti più vicini sono:
Pisa, Roma Fiumicino e Roma Ciampino.
E’ possibile usufruire di un servizio navetta per il collegamento Aeroporti
– Porto S.Stefano e viceversa,
su prenotazione. Per informazioni contattare la Pro Loco.
Cartina
Spero che questo viaggio sia stato piacevole.
Nel frattempo.. ..
per quelli che ancora non conoscono la mia meravigliosa regione
consiglio di consultare il sito della Pro Loco.
Troverete tutte le notizie
per poter trascorrere una vacanza da sogno.
L’Italia tutta è meravigliosa.
viaggiamo nella nostra penisola e scopriremo che,
è il paese piu’ bello al mondo!
Ora vi lascio una ricetta….
e preparatevi al prossimo tour….
Buon appetito…
Cri
Coniglio Alla Cacciatora
Tagliate a pezzi un coniglio, tenendo a parte il fegatino e la coratella.
Mettete in una teglia capace un paio di spicchi d’aglio e un bel rametto di ramerino fresco.
Quando l’aglio è diventato d’un bel colore biondo,
mettete giù il coniglio a pezzi e fate rosolare a fuoco vivace.
Aggiungete un bicchiere di vino bianco secco e quando il vino sarà evaporato,
unite 1/2 kg. di pomodori spellati e private dei semi.
Salate e pepate generosamente,
chiudete con il coperchio e lasciate cuocete dolcemente per 1 ora e 1/2,
aggiungendo, se necessario, un po’ d’acqua tiepida di quando in quando.
Il fegato e la coratella vanno aggiunti a metà cottura.
Non scordatevi di un bel bicchiere di Chianti!
Prosit!
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” Parte Seconda…Ci rimettiamo in marcia dentro le bellezze dell’isola Del Giglio”ultima modifica: 2008-10-30T17:25:00+01:00da cri1950
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6 pensieri su “” Parte Seconda…Ci rimettiamo in marcia dentro le bellezze dell’isola Del Giglio””
wow, forse non scatterai tu le foto, ma di una cosa sono certo le sai scegliere ma sopprattutto le sai asseblare bene in modo da fornire un racconto, un ottimo racconto, ciao cris
Bellissima questa tua panoramica visiva e letterariaculinaria sull’Isola del Giglio, io li proprio non ci sono mai stata, sono stata una volta solo sull’isola del’Elba, prima o poi sicuramente un bel giro devo farlo anche li perchè da quel che vedo, merita d’essere assolutamente visitata.
wow, forse non scatterai tu le foto, ma di una cosa sono certo le sai scegliere ma sopprattutto le sai asseblare bene in modo da fornire un racconto, un ottimo racconto, ciao cris
quando vengo qui mi viene sempre voglia di viaggiare !
Tutto a posto.
‘notte!
Bellissima questa tua panoramica visiva e letterariaculinaria sull’Isola del Giglio, io li proprio non ci sono mai stata, sono stata una volta solo sull’isola del’Elba, prima o poi sicuramente un bel giro devo farlo anche li perchè da quel che vedo, merita d’essere assolutamente visitata.
Un saluto e buona giornata.
buongiorno, mia adorata Principessa …
ti bacio …
weeeeeeeeeeeee ciaoooooooooooooooo ehehe tutto bene?