” Si parte……………….e vi porto nell’isola Di Giannutri…..”

 

 

 

Cari Fratelli Bloggers, ci siamo…..

se siete pronti oggi vi conduco nell’Isola di Giannutri

altra perla dell’Arcipelago Toscano.

Buon divertimento…..

 Tratto da

 Pro Loco – Isola del Giglio

Via Provinciale, 9 – 58012 Giglio Porto (GR)

Tel. 0564-809400 – Fax 0564-808721

 

ISOLA DI GIANNUTRI

Isola Di Giannutri

 

ISOLA DI GIANNUTRI

 

 Isola Di Giannutri

ISOLA DI GIANNUTRI

  Isola

 

ISOLA DI GIANNUTRI
A forma di mezzaluna, estesa per circa 260 ettari, è l’isola più meridionale dell’Arcipelago Toscano.
 Appartiene al Comune dell’Isola del Giglio.
Morfologicamente si caratterizza per la presenza di tre rilievi:
 Capel Rosso, Monte Mario e Poggio del Cannone.
 La costa si presenta frastagliata e rocciosa, interrotta da solo due spiaggie:
 Cala dello Spalmatoio a Nord-Est e Cala Maestra a Nord-Ovest:
 Di notevole interesse sono le numerose grotte che si aprono lungo la costa,
la più famosa delle quali è Cala dei Grottoni, nell’estremità meridionale.
ISOLA DI GIANNUTRI
Il clima è particolarmente mite d’inverno,
 come testimoniano le numerose piante tropicali
 (euforbie, palme ed orchidee selvatiche) e gradevolmente ventilato d’estate.
 L’antica Artemisia per i Greci e Dianium per i Romani,
ricoprì un ruolo importante per i traffici marittimi del III e II sec. a.C.
 come dimostrano alcuni oggetti in ossidiana, originaria delle isole Lipari, della Sardegna e di Palmarola.
ISOLA DI GIANNUTRI
In epoca romana,
Giannutri appartenne alla famiglia degli Enobarbi,
che vi costruì una splendida villa,
 rivestita di marmi pregiati, i cui resti sono tutt’ora visibili
 anche sono oggi il complesso è in ristrutturazione e quindi non visitabile.
 L’Isola è raggiungibile con il traghetto tutto l’anno da Porto S. Stefano
 e in stagione anche dal Giglio con la società Maregiglio.
 Dalla Cala dello Spalmatoio,
 dove arriva il traghetto,
un sentiero pedonale si snoda attraverso il monte per raggiungere dall’altro lato la Cala Maestra.
Intorno appaiono abitazioni e terreni privati;
 attualmente esiste un solo esercizio commerciale,
 prima della Cala Maestra, che è la Taverna del Granduca gestita dal Sig. Morbidelli (338/4684020)
che organizza anche i pochi affitti disponibili sull’Isola.
Antichi Resti 
ISOLA DI GIANNUTRI
 
L’sola di Giannutri
 è raggiungibile per tutto l’arco dell’anno con un’ora di navigazione
partendo dal porto di Porto Santo Stefano (GR),
 i collegamenti marittimi sono ridotti durante l’inverno
e giornalieri durante la stagione estiva,
con partenza e rientro in giornata.
Compagnie di navigazione per l’Isola di Giannutri:
Maregiglio tel. 0564-809309.
Scorcio
Mare incontaminato
Giannutri
Panorama sul mare
Resti Antica villa Romana
www.infoelba.it
 
Giannutri è l’isola più a sud dell’arcipelago toscano,
essendo situata a 14 km a sud-est del Giglio e 14 km a sud dell’Argentario.
 Con una superficie di 2,62 kmq, si presenta piuttosto piatta,
 a forma di mezzaluna, con terreno di natura calcarea,
 coste rocciose e scoscese, eccetto gli approdi di Cala Spalmatoio e di Cala Maestra.
Fa parte del Comune Isola del Giglio.
Abitata dai romani (sono visibili interessanti resti di una villa del I-II sec. d.C.)
 Giannutri fu abbandonata improvvisamente nel III sec. d.C. per motivi ancora sconosciuti,
probabilmente per un sisma che ne danneggiò irreparabilmente le strutture.
 Nel corso dei secoli è stata oggetto di donazione tra varie famiglie nobiliari
come il conte Ildebrandino Aldobrandeschi di Sovana, la famiglia Orsini, la Repubblica di Siena la quale,
 sconfitta da Carlo V, Giannutri fu dichiarata pertinenza spagnola e tale rimase sino ai primi del ‘700. 
 I presidi, tra i quali quello di Orbetello, di cui faceva parte l’isola,
“covo di pirati e loro posto favorito per agguati”,
 caddero nella successiva guerra con i francesi;
 i tedeschi scacciarono gli spagnoli e governarono i luoghi sino al 1735.
Nella pace del 1736 il presidio di Orbetello fu ceduto a Carlo di Borbone, Re di Napoli.
 Con il contratto di Luneville del 1801,
Giannutri diventò pertinenza del Regno d’Etruria, creato da Napoleone per Ludovico di Borbone.
Passò,
 poi, al Granducato di Toscana ed, infine, nell’anno 1860 viene annessa al Regno d’Italia,
pur rimanendo “orfana” (non apparteneva a nessun Comune!).
Nel 1861 vi fu impiantato un faro, e Giannutri, rimasta per molto tempo deserta,
 finalmente si animò con la presenza della famiglia del farista.
 Con Regio Decreto del 1865 il ministro Quintino Sella regalò l’isola al Comune del Giglio,
che ne aveva fatto richiesta per costruirci una colonia agricola.
Nel 1911 il Comune del Giglio decise di vendere l’Isola,
che fu acquistata dalla Principessa Ernestina dei Principi Scaletta.
Da questa Giannutri passò dapprima, fittiziamente, alla sorella Elena,
 e poi al fratello principe Rufo Ruffo Della Scaletta.
 Nel 1959, alla morte del principe Rufo,
 l’isola fu ereditata dalla contessa Ernestina Von Schoenborn e dal figlio conte Carlo.
Il resto è storia dei giorni nostri.
Dapprima, negli anni ’60, la lottizzazione con la costruzione di ville sparse e di un piccolo villaggio in Cala Spalamtoio;
poi il fallimento delle società costruttrici e l’abbandono a se stessi dei proprietari di immobili,
costretti a provvedere a tutti i propri bisogni e necessità,
 dal trasporto di persone e materiali alla produzione di energia elettrica,
 dalla raccolta dei rifiuti alla distribuzione dell’acqua potabile.
 Queste circostanze, unite al perdurante disinteresse delle Pubbliche Amministrazioni,
 proseguito per decenni, ha portato qualcuno, non a torto, a definire Giannutri come Repubblica Autonoma
“fondata sul Condominio”.
Oggi, diffusa la moda dei parchi nazionali,
Giannutri è tornata all’attenzione degli Enti Statali e del grande pubblico,
 e si è vista ricomprendere all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Tratto da   
 www.maremmaitalia.it/…/2/2_giannutri.jpg
 Gabbiano Reale Isola Di Giannutri

Parco Nazionale Arcipelago Toscano (Toscana) Foto di Michele De Ranieri
 
L’abitante più famoso di Giannutri è stato senz’altro Gualtiero Adami,
capitano garibaldino, che sbarcò sull’isola insieme al fratello Osvaldo nel 1882.
I fratelli Adami avevano in programma di avviare su Giannutri coltivazioni
e altre attività produttive legate principalmente alla pesca e all’estrazione di minerali,
ma ben presto si arresero all’inospitalità dell’ambiente e forse ai loro contrasti personali.
Osvaldo abbandonò l’isola e il fratello per tornare in continente,
 mentre Gualtiero si fece raggiungere dalla giovane nipote Marietta:
 tra i due sbocciò un grande amore che ancora oggi è ammantato di leggenda.
Infatti,
 i pescatori della vicina isola del Giglio raccontano
che di notte si può ancora vedere la povera Marietta che vaga disperata sulla scogliera di Giannutri,
gridando la sua sofferenza per la perdita dell’amato Gualtiero,
con lo sguardo rivolto al Giglio dove egli è stato sepolto.
La storia infatti dice
che nonostante le precarie condizioni di salute nelle quali l’Adami era giunto a Giannutri,
probabilmente una malattia polmonare,
egli guarì e visse fino oltre 80 anni.
 Furono proprio il sole ed il mare di Giannutri a garantirgli un’insperata lunga vita.
Quando l’Adami morì nel 1922, fu sepolto al Giglio.
 La povera Marietta restò sola a Giannutri e dopo poco tempo, schiacciata dai ricordi,
tornò a vivere in continente.
Fu proprio Gualtiero Adami,
l’epico abitante di Giannutri,
ad effettuare i primi scavi della villa romana che si trova presso Cala Maestra.
Il mare di Giannutri Il mare è la vera ricchezza di Giannutri.
Acque cristalline e fondali ricchi di fauna,
rendono il mare intorno all’isola un vero paradiso dove non è raro imbattersi in delfini,
balenottere e banchi di tonno.
Ripreso da
http://www.omnidreams.net/speciali/Giannutri
I “Tesori del mare “
 Paradiso dei sub
fondali mozzafiato!
http://escursioni-elba.it
http://www.escursioni-elba.it/
Panorama sul mare
Paesaggi incontaminati
 
Giannutri
Il porticciolo
Cala Maestra
Cala Maestra
Cala Maestra e quella dello Spalmatoio sono sede di lussuose ville e terreni privati.
Ciò nonostante nella bassa macchia mediterranea regna ancora la natura selvaggia con i suoi colori e profumi di ogni genere.
Nella villa si conservano ancora oggi i più interessanti resti archeologici
 oltre alla struttura della villa stessa, vi è il cosiddetto cisternone dell’acqua ancora in funzione,
 la casa del Garibaldino,
l’approdo, la nicchia centinata, la darsena con le sue grandiose mura,
perfettamente conservate, anfore e un capitello custoditi nelle stanze del ristorante La Taverna del Granduca.
 Tali stanze avevano probabilmente la funzione di magazzino per le derrate.
 Altre piccole strutture,
 come per esempio la casa del Garibaldino,
 originariamente destinate alle attività di gestione del porto,
si trovano lungo la strada che porta alla villa; molto poco rimane invece dell’area posteriore,
detta il Conventaccio,
 probabilmente dimora dei monaci benedettini 
Giannutri è Parco Marino e quindi non è consentito attraccare con le barche a motore
sulla maggior parte del suo litorale.
Sono assenti stazioni di ricarica così come centri di assistenza medica specializzata.
L’Isola è raggiungibile tutto l’anno con il traghetto da Porto Santo Stefano,
 mentre d’estate anche dal Giglio con la compagnia Maregiglio.
 Dalla Cala dello Spalmatoio,
 dove arriva il traghetto, un sentiero pedonale attraversa il monte
fino a giungere a Cala Maestra situata sul lato opposto.
Fiori sull’isola
 
Immagine
Giglio Campese
 .
 
  
  
  
La spettacolare bellezza dei suoi fondali e la varietà della specie ittiche di Giannutri consentono di fare qui le più belle immersioni del Mediterraneo.
Nello scenario dei fondali sono presenti falesie, grotte, praterie di poseidonia,
 gorgonie, rose di mare, cavallucci marini, stelle marine, coralli, ricciole, dentici, saraghi,
 spugne, ma anche relitti di navi affondate in questo scoglio in mezzo al mare.
L’incontro con un delfino, una balena o una tartaruga sono rari ma possibili,
in particolare durante le traversate tra l’isola e la terraferma.
 Giannutri è luogo di natura pura e dura.
Nessuna spiaggia, solo rocce inaccessibili agli scalzi.
 Dall’altura principale, il Poggio Capel Rosso,
una vetta di 85 metri, si vede solo mare,
a sud non c’è verso di scorgere terra nemmeno nelle giornate limpide:
la vertigine del vuoto compensa quella dell’altitudine.
Il silenzio è rotto solo dai mille rumori della natura: che qui è l’unico attore.
Tratto da  http://www.vacanzeinversilia.com/arcipelago/giannutri.html
Cala Maestra
  
Verso la Punta san Francesco
Giannutri verso la punta S. Francesco

Sull’isola non vi sono alberghi,

esiste un esercizio commerciale a Cala Maestra ed uno stagionale nel villaggio turistico,

in tutta l’isola è vietato il campeggio,

Le escursioni possibili ci consentono di raggiungere le due estremità dell’isola

, la punta S. Francesco e la punta del Capel Rosso

Dalla cala dello Spalmatoio

si sale attraversando il villaggio turistico fino ad uscirne ed arrivare sull’unico strada sterrata presente sull’isola,

 andando verso ovest e passando dall’eliporto

e in circa 10 minuti si arriva a Cala Maestra e alla villa Romana.

Dall’eliporto parte una strada sterrata che conduce in circa 50 minuti a Capel Rosso

 la punta più meridionale dell’isola con il faro ed una struttura in precario stato

 

Giannutri macchie di euforbia  

Dallo Spalmatoio in direzione opposta a quella per andare a cala Maestra

 si trova la punta S. Francesco,

 vi si arriva in circa 40 minuti attravesando macchie di euforbia

che in primavera hanno dei colori bellissimi.

  

La Scogliera

   

Giannutri la scogliera 

Prossima escursione:

maggio 2009

WWW:UFFICIOGUIDE.IT

Per organizzazioni di visite con la guida

scrivere scrivere scrivi per informazioni

per visite private o attracchi con imbarcazioni

telefonare al Parco Nazionale Arcipelago Toscano

 

 

 

 

 

 

Pomodori alla mugellana

Difficoltà 

Reperibilità  alimenti

 

Ingredienti

 

3 pomodori non troppo maturi, farina bianca tipo 00

prezzemolo, 3 spicchi d’aglio, 1 dado

 

Preparazione

 

Tagliate i pomodori a fettine di circa 1 cm e toglietene i semi,

quindi passateli nella farina.

A parte preparate un battuto con l’aglio e il prezzemolo;

fatelo soffriggere in una teglia,

 quindi aggiungetevi i pomodori.

Durante la cottura aggiungete del brodo di dado.

Lasciate cuocere per circa 20 minuti.

 

http://www.cookaround.com/cucina/regionale/toscana/

 

Spero che in questi minuti il tempo sia trascorso piacevolmente

vi abbraccio,

aspettadovi per il prossimo giro.

Cri

 

 

 

 

 

 

 


 

” Si parte……………….e vi porto nell’isola Di Giannutri…..”ultima modifica: 2008-11-03T20:22:00+01:00da cri1950
Reposta per primo quest’articolo

5 pensieri su “” Si parte……………….e vi porto nell’isola Di Giannutri…..”

Lascia un commento