Telefonata al paradiso

 

Telefonata al paradiso

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Guardo in cielo e poi a terra, a ovest ed est, nord e sud. Sotto le mie scarpe stanche dopo ore di attesa,

 tra il posto sull’Eurostar che mi riporta verso casa. Non so di preciso dove siete ma io vi cerco.

Non so dove si va a finire quando si muore ma lo so che state da qualche parte.

Non so se mi sedete accanto in questo tardo pomeriggio di settembre, se mi guardate dal finestrino del treno,

 se oggi eravate con me in quella stanza di giudici.

 Avrei bisogno di un dannato numero di telefono, di una via e una città ,

 di un codice postale o  un indirizzo IP per mettermi in contatto con voi.

Solo un banalissimo contatto. Possibile che non ci sia?

 Ho chiamato diecimila numeri al cellulare per condividere la mia gioia

 ma una stretta di niente crudele come nessuna si è fatta strada nello stomaco.

 Mi ha dilaniato come una bomba che non puoi prevedere, mi ha gettato lontano dalla felicità.

 Avrei voluto avervi qui, vicino a me. Con quei tre sorrisi che sorridevano sempre,

quegli occhi vivaci che sapevano resistere anche alle cattive notizie.

Oggi sareste stati felici più di me. Vaffanculo alla tecnologia se quando serve davvero non ti aiuta mai.

 Me ne frego di poter navigare in internet smuovendo semplicemente gli occhi,

 di trovarmi il mondo dentro al cellulare, di avere centomila canali a disposizione su Sky.

 Volevo solo un numero per chiamare il paradiso ma quaggiù, ancora, non l’anno trovato…

Per gentile  concessione di Simona e di www.intoscana.it

http://blog.intoscana.it/faccialibrotales/

 

 

Telefonata al paradisoultima modifica: 2009-09-21T18:39:00+02:00da cri1950
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