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Babbo Natale scende in Arno per gli auguri

Grazie alla Canottieri Firenze i tradizionali auguri saranno fatti dalle acque del fiume d’argento

Un tempo scendeva dal camino la notte della vigilia, oggi invece Babbo Natale si “cala” in Arno e, insieme ad un equipaggio della storica Canottieri Firenze, farà gli auguri ai fiorentini ed ai turisti direttamente dalle acque del fiume d’argento. Se il tempo lo permetterà basterà infatti affacciarsi dai Lungarni per vedere la mano tesa in aria di Babbo Natale rivolta a Firenze. Ancora incerta la data gli auguri fluviali si terranno il 20 o il 23 dicembre, ma d’altronde si sa, Babbo Natale arriva sempre a sorpresa, stupendo ogni volta grandi e piccini. (s.b)

 

 

 

A Firenze di presepe in presepe, partendo dagli Uffizi

Cappella dei Magi Firenze

Il presepe: una tradizione religiosa che, iniziata da Francesco d’Assisi a Greccio e codificata nell’arte da Arnolfo di Cambio per la basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, ha poi ispirato artisti di ogni epoca. Vi proponiamo un itinerario tra le opere dedicate alla natività e all’adorazione dei Magi e dei pastori nei musei, nei palazzi e nelle chiese di Firenze: un modo diverso di vivere la città nei giorni delle feste, un’occasione per scoprire opere poco conosciute o per rivedere grandi capolavori.

 

 

L’itinerario parte dalla Galleria degli Uffizi, dove i quadri di soggetto natalizio sono davvero numerosi: seguendo l’allestimento delle sale, due Adorazioni dei Magi di Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano (sale 5-6); due Adorazioni del Bambino di Filippo Lippi, una di Filippino Lippi e, sempre di quest’ultimo, un’Adorazione dei Magi (sala 8). Nelle sale dalla 10 alla 14 si trovano alcuni dei più bei presepi d’arte della Galleria: il magnifico Trittico Portinari di Hugo van der Goes, di grande compostezza e suggestione, poi il tondo con l’Adorazione dei Pastori di Domenico Ghirlandaio, e l’Adorazione dei Pastori di Sandro Botticelli, che anticipa per costruzione spaziale quella, incompiuta e struggente, di Leonardo da Vinci, nella sala 15 a lui dedicata. Nella stessa sala, potete dare un’occhiata anche alla Natività di Piero di Cosimo. Per continuare nella ricerca, conviene passare senza indugio alla sala 20, dove si potrà contemplare la splendida Adorazione dei Magi di Albrecht Dürer, in cui il contrasto tra la serietà dei volti dei Magi e la tenerezza dell’atteggiamento del re inginocchiato verso il bambino è commovente. La nostra visita degli Uffizi in chiave natalizia potrà concludersi dopo aver ispezionato la sala 23, dove si osservano un trittico con l’Adorazione dei magi di Andrea Mantegna e la dolcissima Madonna in adorazione del bambino del Correggio, e la sala 25 con la Natività di Fra’ Bartolomeo, sul retro di una delle due antine dell’Annunciazione dello stesso autore.

Usciti dagli Uffizi, converrà fare una breve tappa in due chiese vicine: quella dei SS. Apostoli, dove nella quarta cappella di sinistra, sull’altare, c’è una pala con l’Adorazione dei pastori di Maso da San Friano (metà del XVI secolo), e in Santa Trìnita, dove la pala d’altare della cappella Sassetti (la seconda cappella del transetto destro) è una magnifica Adorazione dei pastori di Domenico Ghirlandaio. Proseguite poi lungo via Tornabuoni fino alla chiesa di San Gaetano, una delle poche chiese barocche di Firenze ancora integre: alla Natività è dedicata un’intera cappella, a destra della cappella maggiore, affrescata da Matteo Rosselli, autore anche della tela con la Natività che si trova sulla parete della stessa cappella (metà del XVII secolo). Mentre andate verso il Duomo fermatevi in Santa Maria Maggiore, dove la prima cappella di sinistra ha una tela sempre di Matteo Rosselli (1634) che rientra perfettamente nel nostro itinerario: raffigura San Francesco che tiene tra le braccia il bambino nel presepio di Greccio.

 

Lungo la strada per arrivare al Duomo, sostate un momento davanti alla porta alla Croce (porta nord) del Battistero, la prima realizzata da Lorenzo Ghiberti per il “bel San Giovanni”: partendo dal basso e procedendo da sinistra a destra, la seconda e la terza formella parlano di Natività e di Adorazione dei Magi, e anticipano le altre bellissime opere scultoree che vedremo nel corso dell’itinerario. Nella Cattedrale l’unico modo per vedere un’opera che abbia attinenza con il nostro tema è alzare lo sguardo a uno degli occhi del tamburo della cupola, chiuso da una vetrata sulla Natività realizzata su cartone di Paolo Uccello. Piuttosto, entrate nel Museo dell’Opera del Duomo: nella sala dell’antica facciata del Duomo potrete vedere la Madonna della Natività di Arnolfo di Cambio, originariamente destinata alla lunetta del portale di sinistra della Cattedrale; non è propriamente un presepe, ma se volessimo selezionare i personaggi per un presepe ideale, la Madonna di Arnolfo potrebbe essere una delle nostre scelte.

 

Prima di avviarci lungo via del Proconsolo, conviene fare una veloce deviazione lungo il primo tratto di via de’ Servi per andare a vedere la splendida Natività di Jacopo da Empoli nella chiesa di San Michele Visdomini, sul primo altare della navata destra. Seguiamo ora via del Proconsolo verso il Museo nazionale del Bargello, dove saliremo subito al secondo piano, entrando nella sala di Giovanni della Robbia, e sosteremo in contemplazione del Presepio, dello stesso Giovanni (1531), forse una delle opere più belle e suggestive di tutto l’itinerario; passeremo poi nella sala di Andrea della Robbia, dove troveremo un’Adorazione del bambino di Andrea, e di seguito nella sala della scultura del secondo Quattrocento, dove si può ammirare un bellissimo tondo di marmo di Antonio Rossellino dedicato alla Natività.

 

Dal Bargello spostiamoci verso il quartiere di Santa Croce, prima nella chiesa di San Giuseppe nell’omonima via, dove nella terza cappella destra la pala d’altare è una Natività di Santi di Tito, poi nella suggestiva chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi in borgo Pinti, dove nella prima cappella sinistra si trova un’Adorazione del bambino di Cosimo Gamberucci (1618). A questo punto torniamo verso piazza della SS. Annunziata, dove avremo solo l’imbarazzo della scelta: prima potremo entrare nella omonima chiesa e fermarci nel chiostrino dei Voti, per ammirare gli affreschi della Natività di Alessio Baldovinetti (come sfondo per un presepe ideale è davvero perfetto) e l’Arrivo dei Magi di Andrea del Sarto. Attraversando la piazza, entriamo nel Museo degli Innocenti: nel braccio destro del salone, un’Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio, che era stata commissionata per l’altare maggiore della chiesa dello Spedale. Il Museo degli Innocenti custodisce inoltre un bello, e raro, esempio di Presepe di terracotta di Matteo Civitali, e un frammento con Re Magi e coro di angeli proveniente dal cenacolo di Ognissanti e di scuola del Perugino. Ma è uscendo dallo Spedale che troveremo il pezzo fondamentale del presepe: uno qualsiasi degli “innocenti”, i bambini di terracotta invetriata di Andrea della Robbia che adornano la facciata, potrà essere il bambinello nel presepe che andiamo costruendo.

 

Percorrendo via Cesare Battisti spostiamoci in piazza San Marco, entrando nel Museo omonimo: qui troviamo un’Adorazione dei magi del Beato Angelico, nella sala cosiddetta dell’Ospizio, al piano terra; nel refettorio grande una Natività con Sant’Agnese di fra’ Paolino da Pistoia, collaboratore di fra’ Bartolomeo; nella cella numero 5, al piano superiore, una Natività con Santa Caterina d’Alessandria e San Pietro martire, opera di Beato Angelico, uno dei primi esempi in pittura di Natività con bue e asinello (tradizione che risale ai Vangeli apocrifi); nella cella numero 39, detta di Cosimo, un’Adorazione dei Magi attribuita a Benozzo Gozzoli. Seguendo il nome di questo pittore, e incamminandoci per via Cavour, non possiamo che entrare nel Palazzo Medici Riccardi e salire nella cappella Medicea, con la famosa Cavalcata dei Magi, il ciclo di affreschi che ne decora le pareti. Se ancora ci mancano i re Magi e il loro seguito per il nostro presepe ideale, sarà forse il caso di scegliere i personaggi di questi affreschi, nella quasi totalità ritratti di personaggi celebri della metà del XV secolo. La pala d’altare della cappella, ovviamente una Natività, è forse la copia di un’opera di Filippo Lippi, ora a Berlino.

 

Usciamo da Palazzo Medici Riccardi ed entriamo nella chiesa di San Lorenzo: un’Adorazione dei Magi di Girolamo Macchietti (nella sesta cappella di destra) e una Natività coi santi Marco e Francesco della bottega di Domenico Ghirlandaio (sulla parete sinistra della cappella della testata del braccio destro del transetto) ci aspettano nella basilica omonima. Attraversiamo il mercato e piazza della Stazione e entriamo nella chiesa di Santa Maria Novella: appena dentro, voltandoci potremo vedere sulla controfacciata due Natività, una di allievi di Botticelli, sulla lunetta del portale, una di ignoto pittore fiorentino, alla destra del portale stesso. Nella cappella maggiore della chiesa, detta anche cappella Tornabuoni (dietro l’altare), c’è una Natività di Domenico Ghirlandaio sulla parete sinistra. Se passate nella Sagrestia, date un’occhiata alle vetrate della trifora: una di esse, che ritrae la Natività di Cristo, è assai pregevole, risale al 1386 circa ed è opera di Leonardo di Simone. Nell’adiacente Museo di Santa Maria Novella entrate nella Cappella funeraria degli Strozzi per vedere una Natività di un maestro della scuola dell’Orcagna. A due passi da Santa Maria Novella, lungo via Palazzuolo, c’è la chiesa di San Paolino, spesso trascurata, dove si trova un’Adorazione dei Magi di Giovanni Domenico Ferretti, sull’altare della prima cappella destra.

 

Finora ci siamo tenuti sulla riva destra dell’Arno, ma anche dall’altra parte del fiume ci sono opere di notevole valore dedicate al tema della nascita di Cristo. Un’Adorazione dei Magi di Gregorio Pagani (1603) nell’ultima cappella sinistra della chiesa di Santa Maria del Carmine, nell’omonima piazza. Addentrandoci nel dedalo di viuzze che segna l’Oltrarno portiamoci poi nelle vicinanze di palazzo Pitti ed entriamo nella chiesa di Santa Felicita, dove nella cappella maggiore c’è una pala d’altare con l’Adorazione dei pastori di Lorenzo Viani detto lo Sciorina (1587), mentre nella sagrestia si trova un’Adorazione dei pastori di pittore fiorentino della metà del XV secolo.

 

Per terminare il nostro itinerario, niente di meglio che salire verso il Monte alle Croci, ed entrare nella chiesa di San Miniato al Monte: c’è una suggestiva Natività del Trecento sulla parete sinistra, in cima alle scale che salgono al presbiterio rialzato.

 

Tratto da www.intoscana.it Eventi natalizi!”ultima modifica: 2008-12-22T13:03:00+01:00da cri1950
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