” Il Primo Orto Sociale On Line “

Gli “innovatori” fiorentini Piras e Grow The Planet

 

E’ il primo orto sociale on line

 

di Simona Bellocci

 

Italia vittima della crisi, Italia che non dà spazio ai talenti e che vede fuggire all’estero le sue “menti” migliori. Eppure – nonostante tutto – c’è chi ha deciso di puntare sull’innovazione e la tecnologia proprio nel nostro Paese. Leonardo Piras, trentenne fiorentino, è infatti tra i fondatori di Grow The Planet, una delle start up italiane che stanno riscuotendo maggior successo. Si tratta di un grande “orto sociale” sul web, una community che conta più di 40mila utenti e destinata a crescere. Un esempio di come le idee, anche in un momento storico difficile, possono ancora fare la differenza. 

 

 

Leonardo Piras, sei un “innovatore” che ha deciso di rimanere in Italia. Raccontaci come è nato “Grow The Planet” e – a due anni dal lancio – quali sono i risultati raggiunti da questo progetto che unisce cultura del cibo, agricoltura, socialità, sostenibilità?

 

“Grazie per la qualifica di “innovatore”… Il lancio della prima versione ufficiale di Grow the Planet è avvenuto nel Marzo 2012. Abbiamo raggiunto risultati di diversa natura. Innanzitutto questo è un mondo in cui bisogna essere credibili, non si possono dare consigli e aiuto agli utenti se non si è autorevoli Abbiamo speso tempo ed energie in questo ambito ed oggi possiamo dire di essere in un’ottima posizione. Abbiamo raggiunto partnerships con Slow Food e WWF Italia, collaboriamo con la Società Toscana di Orticoltura e alcuni importantissimi docenti universitari, insomma, da questo punto di vista abbiamo saputo conquistare la fiducia di chi ha creduto in noi sin dal primo giorno e di tutti quei nuovi utenti che si affidano a noi per la cura del proprio giardino. In termini numerici poi, la community cresce di circa 1200 utenti alla settimana, da tutto il mondo. I Paesi in cui siamo più forti sono Italia, UK, USA. Stiamo per lanciare in Germania, ci sono tantissimi risultati da raggiungere e ce la stiamo mettendo tutta”.

 

Una startup che sta convincendo anche il settore pubblico. Veneto Sviluppo, società partecipata dalla Regione, è entrata a far parte dei soci di Grow The Planet. Segno che in Italia qualcosa sta cambiando?

 

“In Italia abbiamo capacità e talenti straordinari. La scena start-up del nostro paese è in pieno fermento e sarà grazie ad un tessuto connettivo sia privato che pubblico che riusciremo a farla davvero decollare. Su questo, negli ultimi mesi, abbiamo visto dei buoni segnali, a partire dall’impegno in prima persona del ministro Passera e anche dalla partecipazione di enti come Veneto Sviluppo nel capitale di imprese come la nostra. Veneto Sviluppo si sta dimostrando un partner forte, in grado di aiutarci a trovare le giuste connessioni sul territorio ma rigoroso nel controllo dei conti e delle attività, come è giusto che sia. Qualcosa quindi sta davvero cambiando, ma c’è bisogno che il prossimo Governo sia ancora più presente e determinato a promuovere la scena delle startup innovative in Italia. C’è bisogno di sinergia tra pubblico e privato… c’è bisogno una volta di più di “fare sistema”.

 

Il web è tra pochi settori che sembrano non aver vissuto la crisi. Tutt’altro. Grow The Planet, ad oggi è una grande community dove scambiarsi consigli e – in alcuni casi- anche i prodotti del proprio orto. In futuro pensate a far crescere la parte “Store” o il sito punterà più sullo scambio sociale legato al caro vecchio “baratto”?

 

“Grow the Planet è una società che entro breve tempo dovrà sostenersi autonomamente.Abbiamo un modello di business e di monetizzazione piuttosto articolato ma che reputiamo efficace e che metteremo a regime in tempo per l’arrivo della primavera. La piattaforma pertanto verrà significativamente aggiornata a partire dai prossimi giorni, perché le novità sono davvero tante. Non solo store quindi, ma apertura al mondo delle aziende agricole, soluzioni per creare un orto coi fiocchi anche in spazi piccolissimi in città e molto molto altro”.

 

Per Grow The Planet anche un’App ufficiale. I vostri utenti fruiscono dei contenuti del sito più da mobile o dalla navigazione tradizionale da pc? Cosa cambierà nei prossimi anni e quali saranno le evoluzioni della vostra startup?

 

“L’applicazione- uscita su App Store intorno a Natale – è stata scaricata da 2500 persone, direi quindi che la maggior parte degli utenti usufruisce ancora dei contenuti da PC. Nonostante questo bisogna precisare che chi ha l’app in tasca è più incentivato ad essere attivo e partecipe, tanto che chi l’ha scaricata sullo smartphone la sta utilizzando moltissimo, soprattutto per postare foto. Le prossime versioni saranno ancora più complete tanto che sarà disponibile anche su Android. Crediamo molto nell’aspetto mobile, il settore che sta crescendo in maniera più forte in ambito IT da molti anni. Cerchiamo in ogni modo di stare al passo con l’innovazione e di utilizzare le tecnologie più promettenti, così faremo anche in futuro”.

 

Siamo vicini alle elezioni politiche. I temi del lavoro, dell’innovazione, della green economy sono i più dibattuti. Da giovane imprenditore del settore web e delle nuove tecnologie, cosa ti aspetti da chi governerà?

 

“Abbiamo un bisogno disperato di essere liberati dalla burocrazia e dalle lungaggini che rendono ogni operazione più difficile e lunga. Per aprire un negozio virtuale che vuole vendere in tutto il mondo dobbiamo chiedere autorizzazione in carta bollata al comune e aspettare 30 giorni (che di solito sono di silenzio assenso) per iniziare l’attività, mentre ad aprire lo store virtuale ci vogliono soltanto 20 minuti. Questo è solo un piccolo esempio, ma in Italia ogni cosa è regolata in modo ossessivo e soffocante e occorre rimuovere questi vincoli per permettere alle imprese di operare in modo competitivo sullo scenario internazionale. Mi aspetto anche una ulteriore riforma al mercato del lavoro per consentire alle giovani aziende di assumere personale in modo meno costoso e più efficiente”.

 

Si dice che chi si ferma è perduto. Il web è uno dei pochi settori in continua evoluzione. Una lezione che potrebbe insegnare molto in termini di crescita del Paese…

 

“Credo che il Paese abbia cominciato a comprendere la lezione di Internet. Adesso i nostri politici sono tutti su Twitter e hanno cominciato a capire come si comunica anche attraverso i media digitali. C’è bisogno però che siano comprese le reali esigenze di chi opera in questo settore, che può tradursi in un grandissimo strumento di rilancio italiano. Non c’è tempo da perdere. Anzi, ne abbiamo già perso troppo. E’ il momento di correre, di investire, di crederci”.

 http://intoscana.it
” Il Primo Orto Sociale On Line “ultima modifica: 2013-01-26T13:04:14+01:00da cri1950
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