“Richard Ginori chiusa da oggi Illuminò le viscere di Napoli”

Pezzo tratto da http://www.intoscana.it/

 

Richard Ginori chiusa da oggi Illuminò le viscere di Napoli

 

Gli isolatori elettrici Ginori portarono la luce nel sottosuolo napoletano in tempi di guerra. Oggi 377 lavoratori in cassa integrazione. Rossi: “Non vogliamo perdere questo pezzo importante dell’apparato produttivo”. Il sindaco Gianassi:”La Ginori deve rimanere a Sesto”

 

di Simona Bellocci

 

La Richard Ginori di Sesto Fiorentino ha chiuso: 337 lavoratori vanno in cassa integrazione e si ferma la produzione di un marchio d’eccellenza, simbolo della Toscana che lavora, del Made in Italy, del genio artigianale che ha fatto storia dal 1735. Per le sue porcellane artistiche la Ginori ha ricevuto negli anni committenze da re e regine, a partire dai Savoia: uno dei primi serviti da caffè prodotti dall’azienda toscana fu realizzato dal 1861, anno della proclamazione del Regno d’Italia. 

 

Eccellenza tutta toscana che si ritrova in tante città del Belpaese, come a Napoli. Nella grandiosa Piazza del Plebiscito di fronte al Teatro San Carlo si trova uno dei caffè storici della città, il Gambrinus. Qui si serve il caffè nelle tazzine pensate e realizzate in esclusiva da Ginori. Ma Napoli e l’azienda di porcellane di Doccia sono legate anche per un altro motivo, che va al di là di lussuosi spazi dove degustare –  in preziose tazzine –  il celebre caffè alla nocciola, un must del Gambrinus. Perché a poche decine di metri da Piazza del Plebiscito si trova un mondo nel mondo: la Napoli sotterranea. Da Vico S. Anna di Palazzo ha inizio infatti un antico percorso nel sottosuolo che attraversa la città. Cunicoli, grotte, vicoli sotterranei che durante la seconda guerra mondiale sono divenuti ricoveri antiaerei. Qui i napoletani si rifugiavano dalle bombe, per scampare alla morte. Quei giorni furono “illuminati” nel buio della Napoli sotterranea, grazie proprio alla Ginori.

 

“In tutto il percorso furono installati due tipi di impianti elettrici – spiega Michele Quaranta, presidente di Laes  – Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo – uno a bassa tensione ed uno ad alta tensione – realizzati dalla Ginori”. In quegli anni furono allestiti 436 ricoveri. Nel sottosuolo di Napoli la gente ha vissuto, ha giocato, si è stretta durante i bombardamenti, si è sposata, ha dato alla luce dei figli. A quaranta metri dalla superficie, nel ventre della città, nelle viscere della terra c’era vita. 

 

C’erano centinaia di persone che non vedevano la luce per settimane intere. A illuminare le loro giornate ci pensò la Ginori. Oggi quella stessa azienda chiude, dopo l’ultima sirena suonata alle 17.30 di ieri, nella fabbrica di Sesto Fiorentino. L’ultima dopo 277 anni di lavoro eccellente, di maestria e grandezza. 

 

Adesso si spera nell’acquisto di nuovi proprietari. Tra gli interessati a rilevare la Ginori si è parlato di Sambonet, Pinti, Lenox-Apulum e Proto Organization. L’importante – come hanno sottolineato le istituzioni  – è che si mantenga il marchio e soprattutto che si continui a produrre in Toscana. “Non vogliamo perdere questo pezzo importante dell’apparato produttivo  – ha spiegato il governatore della Regione Enrico Rossi. Il presidente ha tenuto a sottolineare che “se si presenta un imprenditore capace” che ha voglia di investire “troverà sicuramente, come è sempre accaduto in Toscana, le istituzioni locali e i sindacati disponibili a supportare questo processo”.

 

Il sindaco di Sesto Fiorentino Gianassi ha chiosato: “Noi non scegliamo acquirenti e piani industriali – ha tenuto a precisare – ma presidieremo questo territorio per garantire almeno tre cose: che la Ginori rimanga a Sesto, che continui a fare un prodotto d’alta gamma, e che per rimanere a Sesto e fare quel prodotto impieghi queste straordinarie professionalità che ci sono dentro la fabbrica”.

 

01/08/2012

“Richard Ginori chiusa da oggi Illuminò le viscere di Napoli”ultima modifica: 2012-08-01T19:01:22+02:00da cri1950
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