Il Mondo

Mafia: la bellezza ci salverà

Mafia: la bellezza ci salverà
Il grido dei giovani di Libera
A Scandicci il raduno nazionale dei ragazzi dell’associazione guidata da Don Luigi Ciotti
di Simona Bellocci

 

 

La lezione di Peppino Impastato, il politico e speaker radiofonico siciliano che ha perso la vita negli anni settanta per combattere la mafia, è il filo conduttore del raduno dei giovani di Libera al Palazzo dello Sport di Scandicci. Provengono da tutta Italia. Li vedi seduti per terra, in cerchio come gli indiani, tengono le gambe incrociate. Parlano. Ognuno con un vissuto, un’esperienza, una realtà con la quale confrontarsi ogni giorno. Se la raccontano quella realtà, cosicché possano respirare la vita anche di posti lontani. Sono i giovani che dicono no alla mafia, proprio come quel Peppino Impastato che per loro è il simbolo della lotta alla criminalità.

Peppino Impastato, per chi non lo sapesse, proveniva da una famiglia mafiosa, una famiglia con la quale rompe ogni rapporto, in una Cinisi (la sua città natale), avvolta dal silenzio omertoso della malavita. Quel silenzio sottile che Impastato decide di combattere. Senza armi ma con la “bellezza”. Lo diceva lui stesso, con una voce che oggi diventa il “credo” delle centinaia di ragazzi che sfidano la mafia per un mondo migliore. “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà – diceva Impastato – All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza – ribatteva Impastato – perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.”

Quella bellezza di cui parla Impastato è la stessa bellezza che si legge negli occhi vivaci dei trecento giovani che si sono ritrovati a Scandicci. E’ una bellezza che sbaraglia. E’ “quell’anima frizzante di legalità” che Nando Dalla Chiesa ha percepito al dibattito di Libera a Firenze, alla Fortezza Da Basso. “Questo è un bellissimo clima ha detto il presidente onorario di Libera, figlio del generale Dalla Chiesa ucciso da Cosa Nostra nel 1982 – non è un clima per me nuovo poi sottolineato – perché stando in Università vedo tanti giovani impegnati ma vederli tutti insieme in occasione del raduno di Libera dà il senso di un’Italia che sta crescendo”.

Ed infatti ciò che emerge prepotente dal raduno di Libera è proprio il segnale del cambiamento, della crescita che arriva dalle nuove generazioni. Quella voglia di rifiutarsi al fatto che la mafia sia uno stato di fatto con il quale convivere, al quale piegarsi. Rassegnarsi. Quel cerchio di ragazzi, seduti l’uno vicino all’altro che si parlano e si confrontano, che costruiscono insieme è la fotografia di un’Italia che lancia segnali di mutamento, di metamorfosi.

“L’antimafia che vogliamo – ha spiegato il coordinatore del raduno giovani di Libera Davide Mattiello – è un’antimafia fondata sulle qualità delle relazioni umane, perché se non si puntasse su questo saremmo fragili. Abbiamo di fronte delle organizzazioni criminali che puntano sulla saldezza dei rapporti, sull’omertà, sulle oppressioni. Noi dobbiamo contrapporci con un altro modo di organizzare le relazioni, questo raduno di trecento giovani da tutta Italia – ricorda Mattiello – ne è una testimonianza. Trecento giovani che per una settimana hanno modo di conoscersi, scoprirsi, imparare a stare insieme e costruire insieme strategie per combattere la criminalità sui propri territori”.

“La bellezza ci salverà, perché la bellezza è disarmante” –  fa eco Irene, una delle ragazze presenti a Scandicci, è quella stessa bellezza che si legge nei suoi giovani occhi azzurri, trasparenti e sinceri. Sono parole che forse sanno di utopia ma senza i sogni chi troverebbe la forza per iniziare quelle battaglie che sembrano già perse in partenza? L’unione fa la forza si dice ma guardando questi giovani questo non pare più un semplice detto. E’ una felice realtà. Tutta da festeggiare.

25/07/2011

Fonte www.intoscana.it

 

 

Mafia: la bellezza ci salveràultima modifica: 2011-07-25T19:13:42+02:00da
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