Tratto da www.intoscana.it “Andrea Cambi, l’artista toscano che non è voluto diventare un divo”

Andrea Cambi, l’artista toscano che non è voluto diventare un divo

di Simona Bellocci

“Te lo ricordi Carlo? Andrea riusciva a far ridere anche di spalle,

nonostante avesse una mimica ineguagliabile” – così Giorgio Panariello ha ricordato Andrea Cambi,

il comico toscano scomparso lo scorso 21 febbraio.

 Aveva iniziato proprio con Carlo Conti e Giorgio Panariello in Vernice Fresca prima e Aria Fresca poi.

 Lì, “il Cambi”, come lo chiamano i suoi amici riusciva davvero a far rider di spalle,

 in una gag con Conti che lo vedeva interpretare l’Anonimo.

 E così l’abbiamo rivisto nel corso della serata a lui dedicata al Teatro Dante di Campi Bisenzio,

in una sala gremita di persone divertite e allo stesso tempo profondamente commosse.

Niente di preparato se non qualche video di repertorio dell’attività di Cambi,

vicino soprattutto a Carlo Conti. Lui, sembrava davvero il più commosso,

 con lo sguardo incollato allo schermo calato sul palco che tornava indietro nel tempo,

con una pellicola arrotolata negli anni, tra emozioni e ricordi di una personalità eccezionale,

quella di Andrea Cambi. “In questi anni mi sono chiesto che ci fossimo allontanati per colpa mia o per colpa sua –

 ha detto un Conti emozionato – quando ci siamo visti poi all’ospedale e ci siamo guardati negli occhi

 ho capito che tra noi non era cambiato niente, avevamo semplicemente preso strade diverse.

Ma la nostra profonda amicizia era ancora lì. Tra noi”.

 

Personaggio controverso, eclettico e fragile, geniale ma quasi intimorito di fronte alle porte del successo.

 “Credo che avesse paura  – ha spiegato Giorgio Panariello

 ogni volta che gli si è presentata la grande occasione professionale, gli ha girato le spalle, è scappato.

 Un comportamento forse dovuto alla sua grande sensibilità, alla fragilità del suo animo,

la stessa fragilità che l’ha reso grande nella propria professione”.

“Io sono sempre stato un estimatore di Andrea – spiega poi Leonardo Pieraccioni.

L’avevo scelto per “I Laureati” – ricorda poi.

 Dapprima accettò entusiasta ma a due settimane dalle riprese mi dette forfait.

 Non ho mai avuto la fortuna di lavorare con lui ma l’ho sempre stimato”.

Così, parola dopo parola, immagine dopo immagine, si è delineata la personalità di Andrea Cambi,

 innamorato del suo lavoro, imprevedibile, talentuoso: un vero e proprio artista della vita,

come è stato definito durante la serata condotta da Bruno Santini

ed alla quale ha partecipato anche Alessandro Benvenuti.

“Punto a organizzare una rassegna stabile dedicata ad Andrea Cambi qui al Teatro Dante

– ha detto Benvenuti – quattro spettacoli dedicati alla comicità toscana”.

Comicità sana, pulita, non volgare.

 Proprio come quella che ha portato al successo Pieraccioni, Conti e Panariello con Aria Fresca.

 “Sto lavorando a questo progetto – ha confessato Conti – vediamo se riusciremo a portare questo spettacolo in Rai”.

“E’ un sogno che può riuscire a realizzare solo Carlo – ha puntualizzato Panariello -è tutto nelle sue mani”.

E al Teatro Dante di Campi Bisenzio, senza prove,

 senza un programma delineato lo spettacolo è andato avanti coinvolgente.

 Con quattro sedie su un palco, quattro voci, complicità ed empatia che si avvertiva potente.

 E nient’altro. “Siamo in quattro – ha detto Pieraccioni – anzi in cinque – con Andrea che aleggia nell’aria,

 in questo teatro, proprio sopra le nostre teste”.

 Alzano spesso gli occhi verso l’alto Conti, Pieraccioni, Panariello e Benvenuti.

Li alzano verso lo schermo dove corrono le immagini che li ha visti insieme,

 accanto a quel genio che non è mai voluto divenire un divo.

 

 

 

Tratto da www.intoscana.it “Andrea Cambi, l’artista toscano che non è voluto diventare un divo”ultima modifica: 2009-09-28T19:18:00+02:00da cri1950
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