” Pennino L’Oste… di Franco Tozzi”

 

Io che non amo molto cucinare, al contrario sono molto curiosa nell’apprendere nuove  ricette,anche sapendo che mai e poi mai si avvicineranno al gusto e all’occhio che i miei ragazzi ogni volta sperano…

Ma io non demordo e, come dice il detto…” finche’ c’è vita c’è speranza”….

Quindi…quindi anche pochi giorni fa ho comprato un nuovo libro, non il solito con le classiche ricette e le foto che ti fanno strabuzzare gli occhi…

E’ un vecchio ricettario scritto da Franco Tozzi, ricette e storia, un bel condimento….

Il titolo? Pennino L’Oste!

E per far venire anche a voi Fratelli Bloggers, l’acquolina in bocca, non mi rimane che riportarvi alcune di queste prelibatezze augurandovi buon appetito e Buon Anno…….

                                                                           Cristina

Ricetta datata Maggio 1845

“Anguille Fritte e Peperone” ( Testo riportato fedelmente)

Prendete delle belle anguille, ripulitele e lavatele secondo l’uso corrente, tagliatele a pezzetti,rilavatele e scolatele, asciugatele ben bene in un canovaccio.

Mettete a fuoco la padella con molto olio e friggetevi i pezzi delle anguille finche’ non abbiano preso colore.

Quando le anguille saranno fritte toglietele con un mestolo forato che abbiano scolato bene, mettete dunque sopra un vassoio sul quale avrete steso una carta che assorba l’olio e, salatele.

Preparate poi un tegame d’aceto e portatelo a bollire, cosi’fatevi bollireper un pocodue  o tre pezzi di peperone rosso anche secco e, di molti ciuffi di ramerino.

Dopo di aver disposti in un vassoio con bordo alto i pezzi delle anguille fritte, versateci l’aceto cotto e insaporito, fate raffreddare e servite.

Ricetta Datata 1849

“Carni Rivoltate Nel Cavolo”

Questa pietanza si prepara se il cuoco e’ vispo, solo con gli avanzi di carni gia’ cotte in modi diversi,pertanto e’ difficile garantire un sapore sempre uguale, che dovra’ pero’, essere sempre un Giulebbe.

Allora, si prendono gli avanzi e si nettano da ossi, grasso e bruciature, si tritano aggiungendoci un po’ di prosciutto ed un bel ciufo di prezemolo.

A questo impasto si aggiunge un po’ di formaggio grattugiato (bene il pecorino, meglio il parmigiano),sale,pepe e una spolveratina di noce moscata.

Impastare bene il tutto. Si prendono due foglie di cavolo per ogni persona e si fanno scottare in un po’ d’acqua, che le copra appena, salando leggermente queste foglie;toglietele dall’acqua dopo due o tre bollori, stendetele ad ascigare su di un panno, appena asciutte, ma sempre calde, su ognuna di esse disporre un cucchiaio ben colmo dell’impasto, avvolgere il cavolo ripiegandolo alle estremita’ e legando a croce ogni involtino con dello spago.

Mezz’ora prima di servire, affettate mezza cipolla, fatela rosolare in tanto burro, quanto un ovo e, non appena scurisce fateci cuocere gli involtini bagnandoli con salsa di pomodoro.

Fate addensare la salsa senza il coperchio, quindi stendere sulla superficie il formaggio grattato e servite.

Continua………A domani con i crostini, il baccala’ i dolci etc….

 

” Pennino L’Oste… di Franco Tozzi”ultima modifica: 2008-12-30T15:37:00+01:00da cri1950
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “” Pennino L’Oste… di Franco Tozzi”

  1. weeeeeeeeee ma io te la mando per posta celere una collaninaaaa ^__^ quella ricetta quo in vento dove l’anguilla si chiama bisat risulta inompleta!! quella è la prima parte di cottura poi noi la si passa in padella col sugo di pomodoro assieme a qiuello ottenuto dal peperone con dentro amoli crudi (incredibilmente tolgono il sapore di fango e il grasso residuo dall’anguilla)

Lascia un commento