La stazione

 

Monet's 'Le Train dans la Neige' 

 

Cieli di nebbia fumosa affondano nella stazione
Li guardo e li respiro
Con quell’aria secca e collosa di salmastro
Che mi aggroviglia i pensieri

Non ci sono treni sui binari
Niente partenze
Niente arrivi
Nessuno ad aspettare

Ci sono solo io che guardo i sassi aguzzi
Che spuntano in mezzo alle rotaie arrugginite
Insieme a qualche mozzicone di sigaretta ucciso dal tempo che scorre

Insieme a fogli di carta sporca,
a bottiglie vuote di sogni
a binari morti da decenni e lasciati lì da una memoria costante

poco lontano c’è il mare
ci sono le conchiglie per sentirne il rumore
c’è la sabbia tagliente e la sua mano ancora vicina
ne avverto il calore

intorno ancora nebbia mista a salmastro
nessun fischio del treno
nessuno ad aspettare
nessun arrivo
solo il tempo che scorre senza che io l’avverta
nel silenzio di una stazione dimenticata dal mondo

Non serve girare lo sguardo
Schiudere le palpebre e provare a voltarsi di nuovo
Avvicinare l’orecchio all’asfalto per ascoltare stridere il mondo
Appoggiare la mano sui binari per sentire il calore del ferro veloce

C’è solo il freddo di una panca di pietra
E davanti a me solo ricordi.

                                                                                                      Simona

La stazioneultima modifica: 2008-09-29T00:37:00+02:00da cri1950
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12 pensieri su “La stazione

  1. Che il treno sia l’allegoria nascosta di una vita passata? Di una nostalgia che per quanto si aspetti non sarà mai appagata? La poesia è la tua, ma a noi lasci l’enigma! I ricordi associati ad un tempo impalpabile ma inesorabile sono impregnati di una spessa coltre di malinconia; un pensiero è d’obbligo per chi a suo tempo si è lasciato travolgere dal treno oppure ha semplicemente buttato nella sua vita alcool, sigarette e tante carte sporche di pensieri ottenendone solo “cent’anni di solitudine” (scusami ma la citazione da G.G.Marquez era perfetta).
    bye

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