Foto tratta da http://upload.wikimedia.org/
Non so dove posteggiare. Il piccolo parcheggio all’ entrata dell’istituto d’arte è come sempre stracolmo. Se sono fortunata e i vigili non escono dal loro “fortino” posso fermarmi in Piazza Della Calza inserire le quattro frecce e correre verso via Romana. La piazzetta pullula di auto con le freccette gialle in funzione. La prendo con calma e attendo fiduciosa l’arrivo di qualcuno che mi lasci il posto tanto agognato. Vedo avvicinarsi un elegante signore.Infila la mano nella tasca del soprabito. Vedo le chiavi. La Volvo blu è pronta ad accogliere il suo proprietario. Inserisco la retromarcia, per far posto all’auto che deve uscire. Credevo di trascorrere più tempo nell’attesa.Venti minuti non sono poi un’eternità.L’ampio spazio lasciato dalla Volvo mi permette di parcheggiare comodamente. Tolgo le chiavi dal quadro, mi guardo nello specchietto controllando che il mascara non abbia annerito le palpebre, un tocco ai capelli, prendo borsa e il pc , apro la portiera. Il piede sinistro già sul selciato. Dalla grande porta del piazzale due “lugubri figure vestite di blu con fischietto e blocchetto in mano a grandi passi stanno avvicinandosi. In un secondo riaccendo il motore per uscire dalla piazza, non prima però di aver notato una felicità negli occhi delle divise blu pronte a chiudere in profitto la cassa giornaliera.