“Destino”

 Destino parte seconda

 

<Ciao bella come stai? Io mi chiamo Mimmo sono da poco in Italia e non conosco nessuno. Possiamo, “BELLA” diventare amici?> Nessuno l’aveva mai chiamata bella. Lei bella non lo era mai stata. E da anni era troppo sola. Quel bel giovanotto che poteva esserle figlio, con furbizia era riuscito a carpire la sua “ingenuità”. Quella sera stessa Mimmo si fece invitare a cena. Quella sera stessa  prese possesso di quella povera donna. La vita di Millì cambiò radicalmente.A chi la incontrava raccontava dell’incontro che le aveva cambiato la vita, di quel giovane innamorato pazzo di lei, che nonostante in Albania lui fosse sposato con una figlia, presto avrebbe chiesto il divorzio per unire le loro vite.Mimmo non lavorava ma c’era Millì che puliva,spolverava,stirava,cucinava anche per dodici ore al giorno pur di dare al suo uomo quella vita che nel suo paese non poteva permettersi.Ogni sera quando stanca rientrava dal lavoro lo trovava comodamente seduto vicino al telefono intento a parlare con la mamma di sua figlia a Tirana.< Bella senti, la mia piccola bambina non sta bene. Mia moglie non lavora e non sa come fare per curarla. Devo partire o inviare loro del denaro.> Al solo pensiero di vederlo partire, Millì si offrì di mandare lei il denaro necessario per le cure della piccola. Questo fù solo l’inizio di un susseguirsi di richieste di denaro. La sua ingenuità non le permetteva di vedere gli inganni che di giorno in giorno Mimmo tramava intorno a lei. Ma forse quel furbo straniero non conosceva quel detto che dice < Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi >< Bella mia, avrei trovato un lavoro. Sei contenta? Ora ti ripagherò di tutto quello che hai fatto per me e la mia piccola.Ma c’è un altro piccolo favore che devo chiederti. Se non ho l’auto non posso accettare questo lavoro. Sai Bella mia, devo spostarmi spesso e non posso farlo tutto il giorno con l’autobus.>I risparmi di quel libretto al portatore erano quasi terminati e l’unica possibilità era quella di chiedere un prestito presso la banca. Quella mattina si recò anche Mimmo presso la filiale,per assicurarsi che Millì ottenesse il denaro.L’impiegato alla vista dei due cercò di chiedere più informazioni di quelle necessarie a tali pratiche. Il suo occhio clinico vide oltre l’apparenza che il giovane voleva mostrare di se. Congedò i due dicendo loro che al più presto li avrebbe ricontattati.Il responso della banca non si fece attendere, non squillò il telefono a casa di Millì ma suonò il campanello quella mattina per portar loro…………Quando Mimmo aprì la porta la vista di due carabinieri gli fece gelare il sangue. Alla richiesta dei documenti il Mimmo che Millì conosceva si trasformò in Michel con un cognome impronunciabile. Sposato, senza figli,clandestino e con diverse denunce alle spalle. Era latitante da oltre tre anni.Doveva scontare pene che l’avrebbero visto ospite delle patrie galere per anni.Quando Millì lo vide andarsene con i polsi stretti da quelle manette, capì che il destino con lei era stato cattivo. Non le aveva permesso di essere BELLA!

 

“Destino”ultima modifica: 2008-03-17T01:10:00+01:00da cri1950
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