“Destino”

 

Quando la vedi passare per strada, capisci che il destino le è stato avverso. Piccola esile, porta abiti troppo grandi per quel corpo quasi scheletrico. I capelli di un colore biondo “saggina” con una vistosissima ricrescita bianca. Gesticola parlando da sola. Le poche persone “amiche “della sua sventurata vita sono state quelle che l’hanno sempre tradita e derubata approfittandosi del suo stato psicofisico che ebbe inizio tanti anni fa quando conobbe il suo ex marito.Nacque da una normalissima famiglia di operai. Gente semplice ma onesta. A tredici anni iniziò a lavorare come aiutante parrucchiera  in un piccolo negozio del suo paese nell’aretino. Era giovanissima quando incontrò l’uomo che in pochi mesi la sposò portandola in città dove lui viveva con la vecchia madre.La felicità per Millì durò un attimo. Dopo solo un anno si ritrovò a fare da serva alla suocera non autosufficente e a subire le angherie del consorte che ogni notte rientrava a casa sempre più ubriaco. Anche la salute inizio’ a procurarle dei problemi che sfortunatamente sottovalutò forse anche per ignoranza. Quando il medico, dopo un ricovero urgente in ospedale le disse che era affetta da “sifilide” capì che era giunto il momento di mettere i suoi quattro stracci in valigia e cercare il modo di uscire per sempre da quella casa. Vergognandosi del suo stato non volle tornare al paese e grazie all’aiuto di una suora trovò lavoro presso una famiglia. Sfortuna volle che il suo male era già da tempo latente nel suo esile corpo.I danni neurologici della malattia ben presto presero campo.Nel suo cammino incontrò sempre persone che approfittandosi di quel suo stato mentale riuscirono a farla lavorare come un povero ciuco per poche lire. Ma quell’esile passerotto indifeso, negli anni riuscì a mettere da parte un piccolo gruzzolo che sommato ai soldi ereditati alla morte del marito, che mai aveva chiesto la separazione servirono per comprarsi in un popoloso palazzo tre stanze tutte per se. Le sue giornate erano sempre cadenzate dal lavoro che svolgeva in tante case che le permettevano anche di risparmiare sui pasti giornalieri.Le spese grazie alla sua oculatezza si restringevano alle sole esigenze domestiche e ciò le permise di aprire un piccolo libretto al portatore.Nella sua mente infantile aveva ancora voglia ,nonostante la sua età non fosse più giovane di un fidanzato.E per sua sfortuna, una sera ,al ritorno,dopo tante ore trascorse a pulire pavimenti, ferma  sotto la pensillina nell’attesa dell’autobus che l’avrebbe riportata a casa incontrò……………./segue

“Destino”ultima modifica: 2008-03-14T17:38:00+01:00da cri1950
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