” TERESA”

 

 

http://farm1.static.flickr.com/

 

 

Dal giorno che Marisa entrò a far parte della vita di quel figlio tanto amato, Teresa ebbe uno strano presentimento. Non passo molto tempo e Carlo chiese alla banca il trasferimento a una filiale più vicina alla sua donna. Non ebbe minimamente il dubbio che sua mamma e la nonna quasi centenaria si sarebbero ritrovate sole. Sole, senza più quel figlio, quel nipote al quale avevano ambedue donato la propria vita. Carlo in pochi mesi si trasferì a Padova. Teresa e sua madre sconsolate si rinchiusero sempre di più nella loro casa che sembrava proteggerle dal mondo esterno.Quella donna, quella straniera che mai Teresa aveva accettato e tanto meno amato, allontanò sempre di più Carlo dalla madre. Sempre più rari i viaggi a Firenze, sempre meno le telefonate a casa. In due anni Teresa si ritrovò senza un figlio. In due anni si ritrovò senza sua madre. Sola in quella casa, dove i ricordi le spezzavano il cuore. Tre giorni la settimana aveva la sola compagnia di una gentile signora che oltre alla pulizia dell’appartamento le preparava i pasti per i giorni seguenti. La sola compagnia quel televisore nel grande salone che rimaneva acceso per tutto il giorno. Certe notti non si recava più neanche a letto. Rimaneva sprofondata dentro quella soffice poltrona di velluto color cipolla. Al buio vedeva riflettersi sulla parete i fari delle auto che la notte percorrevano il Lungarno.Sentiva il vociferare dei tanti turisti che “caldi”dopo aver cenato e bevuto un buon Chianti facevano ritorno ai tanti Hotel del quartiere.Sopravviveva Teresa, aspettando il giorno di chiudere i suoi dolci occhi azzurri al mondo.La sua salute nonostante l’avanzare del tempo si era stabilizzata. Il suo medico mensilmente si recava al suo domicilio e più di una volta l’aveva consigliata di ritirarsi in una casa di riposo. Poteva ed aveva la possibilità di poter scegliere fra le più “rinomate” sul territorio.Ma lei voleva rimanere fra quelle mura che l’avevano vista figlia e madre per oltre cinquant’anni. Certo era questo che lei desiderava ma non quello che il destino le aveva riservato. Proprio nell’alzarsi da quella poltrona color cipolla, Teresa perse l’equilibrio. Si ritrovò a terra con una brutta frattura al femore. Dopo il ricovero in ospedale venne ricoverata in una struttura privata per la riabilitazione. Erano trascorsi  sei mesi da quel giorno . Presto sarebbe rientrata fra le sue mura,tra i suoi ricordi. Povera Teresa anche stavolta il “destino” o chi per lui, le aveva riservato ben altro.Quel Carlo tanto amato, da tempo aveva ricevuto in eredità tutti i beni della madre. E da buon “commercialista” si era preoccupato per il ritorno a casa della genitrice. Perchè Teresa doveva da sola abitare in quell’appatramento di 160mq. Non avrebbe dormito più sereno sapendo quella gracile vecchietta al sicuro in un’accogliente struttura per anziani? Ed è proprio incamminandomi in quel vialetto che rividi Teresa. Quando da lontano scorse la mia figura,alzò in segno di saluto quel bastone dal pomo d’argento.< Cara la mia Cri…….se oggi tua nonna ti vedesse sarebbe orgogliosa di sapere che vieni a trovare questa sua vecchia amica. Hai saputo niente da Carlo? Sai perchè mi ha voluta rinchiudere qui? La mia casa, sai se  è già stata comprata? Dimmi …….perchè mio figlio non viene a trovarmi? Ho vissuto per lui, gli ho dato tutto quello che avevo.Ma sopra ogni cosa l’ho amato e l’amo più della mia vita.>Teresa non  lo ha più rivisto quel figlio tanto adorato.Oggi quell’esile donna dal volto aristocratico e il grande cuore riposa accanto alla sua mamma.Due nomi di donna ma un unico cognome incisi su quella lapide. Quel cognome che forse Carlo non avrebbe mai voluto………….

” TERESA”ultima modifica: 2008-03-12T17:07:00+01:00da cri1950
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “” TERESA”

Lascia un commento