” Nerone…..piccolo grande cane”

 

 

 foto tratta da image.ilcannocchiale.it/

 

 

Appena dieci mesi fa la vita di Nerone si prospettava rosea. Nel grande cestone quel mattino lui e i suoi quattro fratelli erano intenti a succhiare quel caldo latte che le generose mammele di mamma produceva per loro. <Mamma guarda quanto è bello questo.E’ un bel ciccione tutto nero. Lo voglio, voglio questo.> Quel piccolo fagottino caldo e morbido venne quasi sradicato dal suo caldo “pasto”. Due piccole mani lo stavano strapazzando tanto da trasformare in ricotta  il latte che aveva appena ingerito. In un breve lasso di tempo si ritrovò solo. Non c’era il calore della sua mamma, ne quello dei fratellini in quel giaciglio ricavato da un vecchio piumone. Piangeva Nerone. Ma era come se nessuno lo stesse ascoltando nel buio, in quella stanza dove era stato lasciato. Nuovamente quelle piccole mani si riappropiarono del suo corpo. Si sentì infilare in bocca uno strano oggetto che cercò inutilmente di rifiutare. Ma quelle odiose manine erano troppo forti per lui. Quasi si sentì soffocare sentendo scendere nella gola quella valanga di liquido gelato che gli stava allagando lo stomaco. <Nerone dormi. Ora che hai mangiato dormi. Altrimenti la mamma ti manda via e io non voglio. Tu sei il mio giocattolo preferito adesso.> La luce del mattino lo svegliò e le piccole mani vennero sostituite da altre più grandi e rudi. Si ritrovò con al collo un grosso laccio rosso che lo faceva quasi soffocare.< Forza piccolo mostriciattolo, cammina che è tardi. Forza che non ho tempo da perdere.> Con forza quella corda lo stava strascicando fuori.<Fai la pipi, svelto che qui si gela.>Ma cosa voleva da lui quello strano animale………..Nerone si era ritrovato in quel piccolo giardino al freddo senza capire perchè e con quello strano essere che non era la sua mamma.I giorni si susseguirono sempre uguali, cadenzati da orari, piccole mani e grandi mani che lo sballottavano come una palla, per poi rinchiudelo in quello sgabuzzino per la notte.L’inverno passò come la primavera e l’estate arrivò con il suo caldo torrido. Adesso che era diventato “quasi”grande le piccole e grandi mani si erano sostituite da quel grosso guinzaglio che limitava la sua voglia di correre, la sua voglia di libertà. Nerone guardava i suoi simili che correvano con i loro padroncini felici in ampie distese verdi e cercava invano di liberarsi di quel cappio che gli impediva il respiro.<Dai  Nerone, ti prego non tirare. Se continui così poi la mamma si arrabbia e non ti porta più fuori con me> Ma Nerone era solo un piccolo cane. E come poteva capire che quelle piccole mani erano come lui imprigionate. Non da un lungo rosso guinzaglio, ma da una triste carrozzina elettrica.

 

 

 

” Nerone…..piccolo grande cane”ultima modifica: 2008-03-10T17:38:00+01:00da cri1950
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