“L’inganno non paga”

 

 

Greta aveva venticinque anni quando conobbe Ric. Lei già sposata e madre di una figlia piccola.Lui il bello del paese diciotto anni. Era il ragazzo nel cuore delle tante ragazzine di quel lembo di periferia lombarda.Occhi azzurri cielo, capelli neri come il carbone,carnagione scura che faceva trasparire le origini siciliane della sua famiglia. Percorreva i vicoli del paese sempre a bordo di un Ciao rosa che la sorella maggiore spesso e volentieri  cedeva a lui. Lavorava nel laboratorio di falegnameria del padre, ma erano di  più le volte che rimaneva sotto le calde lenzuola nel suo letto. Totò suo padre, ( Salvatore) era stanco di quel figlio. Oltre la poca voglia di lavorare, da un pò di tempo  sentiva che le chiacchere delle comari riportavano  di una certa frequentazione fra quello scellerato e Greta. Lui ai rimproveri del padre rispondeva “sangue non mente” ricordando al genitore delle varie scappatelle con le donne del quartiere.Di li a poco cadde sulla testa di Ric una tegola talmente grossa che per poco non lo fulminò all’istante. La sua amante stava aspettando un figlio. Quel giorno in casa Tafani successe di tutto. Le urla della madre che giurava che nella loro casa si povera ma onesta mai e poi mai quella “puttana e quel “bastardo”avrebbero varcato la soglia. Totò gli disse che alcuni suoi amici conoscevano molto “bene” quella donna e che per il marito ,oramai stanco delle varie cornificazioni ,aveva con quel nuovo evento “vinto la lotteria” lasciando volentieri quel pacco dono ad altri. Ma per il povero Ric che nella sua breve vita di diciottenne la  bravura consisteva solo nel apparire bello agli occhi dell’altro sesso, non fu facile sottrarsi all’arguzia di quella donna. In breve tempo la sua casa divenne quella che fino a poco tempo prima era abitata dall’ex marito. Lui lei e la piccola Elisa. Sua madre dopo averlo offeso pesantemente e aver liberato completamente dalla casa ogni suo oggetto richiese al figlio anche le chiavi. < Scordati di noi, e quando un giorno capirai chi hai per le mani forse sarà troppo tardi> Ben presto quello scellerato si accorse che quella vita non faceva per lui. Certo “l’esperienza” di quella donna gli aveva in un primo momento reso caldo il sangue. Ma per uno abituato a essere un gallo in un pollaio la collocazione non era più quella giusta.Le liti con Greta erano sempre di più sulla bocca di tutti. I carabinieri oramai erano abituati alle chiamate che pervenivano dai vari inquilini sempre più allarmati dalle frequenti urla. La nascita del figlio che lei volle chiamare con lo stesso nome Ric non aiutò la coppia che stava andando sempre più alla deriva. Gli anni passarono e lui nonostante la non vita non era ancora riuscito a staccarsi da quella donna. Facendo un passo a ritroso nella storia alla nascita il  bimbo all’ufficio anagrafico fu registrato con il nome dell’ex . Ric era talmente plagiato da quella “mantide ” che non fu capace di ribellarsi nemmeno davanti a un gesto così assurdo. In quella casa lui era come un fantasma. Non c’era il suo nome sul campanello, la sua Greta ancora legalmente legata al marito, i figli ambedue regolarmente registrati con il nome dell’altro.Una situazione che nessuna persona lucida avrebbe mai accettato.Ci fu anche il giorno che preso dalla rabbia alla richiesta per un DNA negato scendendo le scale con la promessa di non tornare più si vide Greta affacciata al balcone con stretta al seno quel povero innocente gridare che si sarebbe buttata giù insieme al piccolo.Gli anni sono trascorsi inesorabili e le nefandezze si sono accavallate in loro senza risparmiare entrambi. Tradimenti, cattiverie, ricatti, insulti, schiaffi, denunce etc.Oggi lui è solo ,solo come un cane. Lei è morta ma un ultimo regalo lo ha voluto lasciare a quel ragazzo che a soli diciotto anni si è bruciato la vita. < Non è tuo quel figlio. L’ho fatto solo per non perderti>……………………

“L’inganno non paga”ultima modifica: 2008-02-24T18:05:00+01:00da cri1950
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