” Sempre con noi”

 Ieri mattina ci incamminavamo,mia figlia ed io verso la Stazione dirette a Roma. Un viaggio abbastanza breve  di un’ora e mezzo. Biglietto alla mano, macchinetta per obliterare e via verso la capitale. Mi piace viaggiare in treno, anche se le problematiche della Ferrovie noi tutti le conosciamo. Eravamo una di fronte all’altra lato finestrino. Sono le poltrone che preferisco mi danno modo ogni tanto di sbirciare il paesaggio che corre a fianco. Anche se è il quotidiano il mio passatempo nel viaggio. In attesa della partenza guardavo quella stazione.  La struttura è rimasta la stessa negli anni . Ma i tempi, la modernità hanno completamente cambiato il suo volto “interno”. Con la mente sono tornata a Lui  al babbo. Nel suo lavoro i treni hanno avuto primaria importanza. Viaggiava molto e  non amava prendere l’auto. Diceva che il treno lo rilassava e penso che realmente fosse così. All’ epoca conosceva tutti, dai facchini , al giornalaio ,agli uomini della Polfer. Adesso tutto questo non è più possibile. I viaggiatori sono tanti affollano “bivaccano” ogni angolo della stazione. I grandi spazi presi da mille macchinette. Biglietteria automatica, macchine  obliteratrici, self service di bevande. Per non parlare dei nuovi “facchini”. Viaggiano  “su gomma” pensando di essere in strada e senza farsi mancare il cellulare guidando con una sola mano. I loro “avi” lo sudavano anche troppo il salario.Caricavano su un carrello di ferro caterve di valige e solo con la forza delle braccia trainavano il tutto. Ricordo che appena  il babbo metteva piede in stazione era un continuo salutare e facevano a gara per essere i primi a prendere le sue “sciattuglie” sapendo che era un gran uomo generoso. Il giornalaio che con il suo carrettino girava per i binari  vedendolo da lontano gli porgeva  l’ultimo “Libro Giallo”. Divorava i libri polizieschi, anche se non si faceva mai mancare durante il viaggio la “Settimana Enigmistica”. Non so come facesse ma non c’era cruciverba che non portava a termine.Aveva sempre per tutti un saluto, una parola un gesto gentile. Adesso vai in stazione e trovi solo il brulicare della gente. Come si può oggi avere un gesto gentile quando ti trovi persone che svolgono il lavoro come automi, senza un gesto “umano” freddi ,glaciali a volte ineducati no anzi spesso molto spesso ignoranti. Certo abbiamo guadagnato un modo di vivere “migliore” ma credo che grandi valori si siano persi per strada. Quando tornava dai suoi spostamenti babbo ci raccontava  ogni volta chi aveva incontrato ,conosciuto. Quanti personaggi famosi  Tognazzi, Sordi. Dapporto senior Bramieri che raccontava sempre barzellette. Non è come oggi che senti solo squilli di cellulari, cafoni che trascorrono tutto il percorso parlando in quella scatolina a voce alta. Giovani con gli auricolari imbambolati dalla musica. Ognuno pensa a c…. propri come quelli che “appuzzolentiscono” i vagoni con disgustosi panini ripieni all’inverosimile. Che si tolgono le scarpe  i più “educati” e allungano le gambe fino ad arrivare accanto a te  che  poi ti ritrovi con quel vicino che odora di “formaggio”Poveri noi! Caro babbo oggi queste sono le stazioni che ti hanno portato in giro per il tuo lavoro e se è vero che chi sta lassù vede credo che se ti fosse data la possibilità di un breve viaggio di ritorno un tuo rifiuto sarebbe da noi compreso.

 

” Sempre con noi”ultima modifica: 2008-02-14T15:15:00+01:00da cri1950
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