” Lido Di Camaiore Firenze”

 

 Ero uno scricciolo piccolo quando babbo iniziò a portarmi in Lambretta per le vie del Lido,di Viareggio, fin verso Camaiore. Quanto mi piaceva sentire l’aria sul viso e questo mi permetteva di fare pure la civetta indossando gli occhialini colorati che mamma mi faceva indossare per ripare i miei occhi chiari dai frequenti arrossamenti dalla polvere. Anche mia madre mi scorrazzava in bicicletta. Metteva il seggiolino davanti al manubrio e via con il vento in poppa verso quelle strade deserte dal traffico. Si era bello in quegli anni per i genitori portare fuori  i figli. Quante biciclette, motorini famiglie intere in giro senza smog senza stress. Un’altra vita che la tecnologia la modernità ha distrutto. Se non ricordo male era il 1955 mia nonna quella di Firenze si era da poco operata di calcoli al fegato e mamma da qualche giorno era da lei. Babbo decise di portare anche me a trovarla in clinica e dato che l’auto l’aveva presa mamma decise di partire con la sua Lambretta. Era marzo e ricordo ancora che mi fece indossare il montgomery beige il passamontagna con i guantini colorati gli immancabili occhiali e via verso Firenze. A mamma non era stato detto che il nostro mezzo di locomozione erano le due ruote, lei ci credeva a bordo di un bus della “Lazzi” La giornata fu allietata da un bel sole e ricordo che ero felice per ” l’avventura” che babbo stava organizzando. Portammo fuori dal garage in fondo al giardino la “la luccicante Lambretta” e dopo averla messa sul cavalletto mi prese in collo  sistemandomi ben centrale sul sellino posteriore. Mille le sue raccomandazioni. Sapeva che avevo l’argento vivo addosso  e non stavo ferma un secondo. Ma era troppo bello il mio primo viaggio verso Firenze con quel mezzo che promisi al babbo che non avrei staccato mai le mie piccole mani dal suo giaccone. Finalmente ci eravamo immessi sul lungomare lasciando chiuso alle nostre spalle il cancello del giardino  con il muso di Uda fra le sbarre che ci guardava sconsolata. Non l’avevamo certo abbandonata era rimasta  con una ragazza che aiutava mamma nelle faccede di casa. Babbo prese il lungomare arrivando a Viareggio ,  percorremmo la pineta fino a Torre del Lago e via verso Migliarino da dove all’epoca iniziava la Firenze Mare. Non ricordo quanto tempo trascorsi su quel sellino con le braccia che stringevano il mio babbino. Lui mi canticchiava le canzoni mi parlava  di mille cose. Credo che all’arrivo non avesse più voce. Tutto per allietare il mio viaggio come un bel gioco. Il traffico era su due piccole carreggiate una verso nord e viceversa. Ai lati  si potevano vedere le famiglie contadine lavorare la terra aiutate da i buoi che tiravano vecchi carretti. Un paesaggio animato ,una bellezza di campagna  “sana ” Anche i rintocchi delle campane  che risuonavano da campanili di chiesette a due passi da quella striscia d’asfalto potevamo ascoltare. Vedevo le auto che sorpassavano con un andatura tranquilla calma a rallentatore.Gli uomini quasi tutti con in testa il “borsalino” e i guanti gialli che davano un aria elegante ai guidatori. Arrivammo in città con una fame da lupi. All’epoca non c’erano certo le aree di sosta e se volevi fare la pipi eran guai se non eri uomo. Arrivammo nella zona del “Cimitero degli Inglesi” e posteggiammo la Lambretta al portone della Clinica. Babbo mi fece scendere e ricordo ancora che il posteriore mi  faceva un pò male , ma niente al confronto della contentezza per il viaggio. Quando mamma ci vide si avviò verso di noi e io senza dare la possibilità a mio babbo di parlare le dissi che giù c’era la due ruote e la Lazzi non l’avevamo presa. Il luogo salvò mio padre, perche’ ancora ho negli occhi il dissenso di mia madre che con un occhiata lo fulminò. Da quello sguardo capì che il  viaggio di ritorno lo avrei fatto con la mamma e che avrei guardato senza occhialini ma con gli occhi rossi di pianto e i lacrimoni a rigarmi il viso ,da dietro il lunotto posteriere  dell’auto il mio babbo con la sua Lambretta seguirci nel nostro “triste” viaggio di ritorno.

 

 

” Lido Di Camaiore Firenze”ultima modifica: 2008-02-11T18:45:00+01:00da cri1950
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2 pensieri su “” Lido Di Camaiore Firenze”

  1. eih, quella lambretta e quasi identica a quella di mio padre, era bianca e azzurra, quella su cui ho fatto tantissime gite, visto che mia madre si rifiutava di salirci, che mio fratello si riteneva troppo grande per accompagnare papà e che mia sorella era troppo piccola, sì bellisimi ricordi, leggendoti, anche i miei si sono sovrapposti, su strade diverse e comunque simili. Ciao cris, la mia settimana bianca è finita da tempo ora devo solo raccontarla ma sono pigro ref

  2. che bello questo post che bello hai fatto un post sui ricordi del pasato come se fosse una cosa capitata ieri nel raccontarlo ci hai messo così tanta emozione amore tenerezza che sembrava di essere li. grazie dle passaggio sei sempre la benvenuta sicuramente tornerò spesso da te anche io grazie dei complimenti per il giro d’italia virtuale chissà che una tappa non possa arrivare anche a te e visto l’amoe e la grazia con cui metti cuore nei post sicuramente ne uscirà un bello spaccato della tua città. bacio

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