“MONDONICO”

Quella sedia alzata al cielo

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Emiliano Mondonico


Ben trovati a tutti voi pazzi, caldi, tristi ed incredibili cuori granata. Anche il 2008 si prospetta anno difficile per i nostri colori e per le nostre arterie.
L’inizio di questo nuovo anno non è stato certamente dei migliori : brucianti sconfitte in campionato, zona retrocessione sempre più vicina ed eliminazione dalla Coppa Italia, unico torneo che ci permetteva, almeno di sognare, l’Europa.
Ma bando ai piagnistei ed ai lamenti, siamo gente che si rimbocca le maniche da più di cent’anni per cui, anche oggi, anche se è difficile, proviamo a raccontare qualche bel momento felice passato da un po’ di tempo.
Il ritratto che voglio dipingere oggi non è di un calciatore che ha  solo indossato la nostra gloriosa maglia, ma di un uomo che ha seduto fieramente sulla nostra panchina per tempi sia molto felici sia altrettanto amari.
Certamente parliamo di lui, Emiliano Mondonico, uomo burbero e dal forte temperamento, nato sulle sponde nebbiose del fiume Adda, ormai 60 anni fa.
Parlare del “Mondo” significa provare comunque sentimenti forti e decisi. E’ un uomo che si ama o si odia, un uomo per cui il mondo o è bianco o è nero ( ma mai bianco/nero ! ).
Tutti noi ricordiamo le gesta di Mondonico più per le imprese in panchina che per le acrobazie in campo, anche se ha giocato con la maglia del Torino due stagioni, dal 1968 al 1970, collezionando anche 14 reti.
Il baffo lombardo viene chiamato al cospetto di un Toro che stava rinascendo dalle ceneri di una difficile retrocessione in serie B da Borsano nella stagione 1990/1991.
Sicuramente, senza ombra di dubbio, il periodo più felice che io possa ricordare del nostro amato Toro.
Eletto a idolo incontrastato della curva Maratona, Mondonico ci guida con astuzia e passione ed una qualificazione in Coppa Uefa nella prima stagione di gestione.
L’anno a seguire è indimenticabile così come è indimenticabile per tutti noi la stregata notte di Amsterdam con il Mondo che alza al cielo, in segno di rabbia e di impotenza, la sedia della panchina.
Come è andata a finire lo ricordiamo tutti, ma il Mondo non molla e seppur in un clima abbastanza difficile ci porta alla conquista di una Coppa Italia, che rappresenta ancor’oggi il nostro ultimo trofeo vinto, nel 1993 contro la Roma.
Al termine di quella stagione Mondonico torna nella sua Bergamo ad allenare l’Atalanta collezionando buoni piazzamenti e raggiungendo anche una finale di Coppa Italia nel 1995/1996.
Ritorna al Toro nel 1998/1998, allenando in serie cadetta ed ottenendo immediatamente la promoziono nella massima serie. Ma l’amore ritrovato è sempre una cosa difficile e quel feeling di passione ed amicizia sembra sopito.
Nella stagione seguente infatti il Toro arriva 15esimo e retrocede un’altra volta in serie B.
Il Mondo, triste come non l’ho visto mai, lascia di nuovo il Toro, consapevole di un amore passionale, difficile e scorbutico.
Persona difficile, modo di allenare a volte incomprensibile ma Grande, Enorme Cuore Granata che, al di là di ogni pensiero, ci ha regalato emozioni come pochi altri.
Un amico, una persona speciale, un altro, straordinario Fratello.

mara.parravicini@toronews.net



“MONDONICO”ultima modifica: 2008-01-24T16:40:00+01:00da cri1950
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