“La cameretta”

Tutta rannicchiata sotto quel caldo piumone, non aveva voglia di alzarsi quel mattino. A breve si sarebbe risvegliata in un altro letto, in un’altra casa. Il suo matrimonio era alle porte e voleva incamerare nella mente tutto il possibile di ciò che lasciava in quella stanza. Cominciò da quel soffito che tante volte aveva fissato cercando risposte che non riusciva a darsi. I suoi poster con le cornici colorate…..blu quella con il volto del suo idolo “Little Tony”. verde con un trionfante “Jacques Anquetil”, rossa quella con i campioni dello scudetto viola. Le lunghe tende che riprendevano il colore delle pareti e della grande poltrona che mamma voleva sempre vuota…….guai se per caso rientrando da scuola Edda la usava per appoggiare qualcosa. La sua era una madre molto severa alla tedesca, si dovevano rispettare orari, non erano ammesse amicizie che per lei non erano idonee.Regole,regole,regole solo regole…….. a volte  inutili regole.  La voglia di scendere da quel letto proprio non le veniva anche se in lontananza già poteva udire quella canzone tanto  odiata che sua madre canticchiava vicino alla sua porta la domenica mattina quando libera dalla scuola poltriva nel suo letto. < Gira, gira. l’elica………romba il motor….questa è la bella vita la bella vita dell’aviator…….> continuando così fino a quando esausta Edda non scendeva in cucina per la colozione.Guardò verso il comodino e la grande sveglia di sua nonna segnava  già le 9. E’ ora pensò, meglio scendere altrimenti non esco più dal mio fortino.Al pensiero di cambiare vita Edda non era più molto entusiasta,quando conobbe Alfredo era in un periodo di crisi, sua madre da oltre due anni stava ostacolando la sua unione con un bel ragazzo del sud,si erano conosciuti in un dancing della città dove Edda con la complicità della sua amica del cuore si era recata una domenica pomeriggio. Franco da quel giorno fu sempre più presente nella sua vita,lo trovava ad aspettarla all’uscita di scuola, dalla palestra.Girava con un vecchio motorino davanti a casa con la speranza di incontrarla. Tutto questo fino al giorno che con la sua faccia tosta non fermò sua madre per chiederle il permesso di poter frequentare la figlia.< Dio mio ma siamo impazziti…………come si può avere certe amicizie……tua figlia………non sai che gente frequenta!> Queste furono le parole che sua mamma ,appena varcata la soglia di casa ,rivolse a quel povero martire del capofamiglia> Il risultato fu che Edda venne per molti mesi tenuta a stretto controllo e sempre più rari furono i momenti per incontrare il suo moroso.La partenza per il servizio militare di Franco poi ,fu l’ultimo epilogo della loro breve storia. Alfredo lo conosceva già da tempo era un ragioniere capo di una ditta dove suo padre era cliente.Così quando iniziarono a conoscersi meglio sua madre non oppose ostacoli e diede il suo “benestare”. Edda assaporò una libertà mai conosciuta in tanti anni e quando lui le chiese di sposarlo disse SI………….Ripensava a tutto ciò Edda quando entrò in cucina e vide sua madre intenta nel prepararle la colazione……< Mamma ascolta…….ho paura di fare un grosso sbaglio…..non sono pronta per sposarmi………ho il terrore che non sarò felice…….> ” Ma siamo tutti impazziti in questa casa……..siamo pazzi……..non pensi a tutte le persone invitate …..non pensi a cosa diranno i nostri amici…………………Carloooooooooooooooooscendi vieni ad ascoltare TUA FIGLIAAAAAAAA” Povera Edda capì che non c’era scampo doveva solo fuggire da quella prigione. ma forse non capiva che l’altra camera che l’attendeva nella nuova dimora l’avrebbe resa prigioniera anche di se stessa!



“La cameretta”ultima modifica: 2008-01-18T23:10:00+01:00da cri1950
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