“Scuola di vita”

< No tu rimani in classe con la tua bambola “preferita”> Queste le uniche parole che la maestra disse a quella sua piccola alunna di prima elementare. Gli occhi azzurri della bambina si riempirono di lacrime e a malapena riusci a vedere le sue compagne incamminarsi verso il lungo corridoio che portava al giardino. Tutto ebbe inizio qualche giorno prima. Erano tutte e trenta sedute nei loro banchi di legno con in mano quella penna che dovevano immergere nell’inchiostro prima di scrivere e che il più delle volte macchiava il candido grembiule bianco.Il quaderno aperto con la pagina ancora vuota aspettanto il titolo del “pensierino” che l’insegnante stava loro dettando…….<La mia bambola preferita> Cristina non aveva una bambola alla quale si sentiva particolarmente legata, lei amava i giochi da maschio, il trenino, la macchina rossa con i pedali, la bicicletta, i pattini, le biglie……La fantasia non le mancava e avendo il nonno con un negozio di giocattoli pensò subito a quelle grandi bambole ,vestite con ampie gonne di pizzo e, che se le tenevi per mano, camminavano . Fu così che quando la maestra chiese alle piccole di portarle in classe  Cri quel mattino entro’ in aula con quell’enorme bambola che il nonno le aveva portato la sera prima rientrando a casa. Certamente gongolava vedendo lo “strabuzzare” degli occhi delle bambine alla sua entrata , ma durò poco, il breve tempo di varcare la soglia  e incrociare lo sguardo severo della maestra. Restò da sola quella mattina in quell’aula deserta, nel suo banco di legno seduta con accanto la “bambola preferita” sentiva lo schiamazzare felice delle compagne.Tanti anni sono oramai trascorsi da quel giorno e, pensando alla sua maestra oggi la ricorda con amore per quella lezione di vita!


“Scuola di vita”ultima modifica: 2008-01-15T18:49:00+01:00da cri1950
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