“Quello scatolone giallo”

 

Chi lo dice che “il mattino ha l’oro in bocca”lei al contrario aveva il fiele……si era alzata con il piede sbagliato quella mattina, la notte come ormai da tempo era stata lunga e insonne.La casa era silenziosa, i ragazzi erano partiti per le vacanze e tutto era così maledettamente in ordine.Non c’era stanza che aveva bisogno delle sue cure e lei in momenti così aveva voglia di fare, l’ozio certamente non l’aiutava.Ma certo pensò… la cantina ecco si in cantina avrebbe potuto dar sfogo alla sua rabbia nel gettare tutto il superfluo che negli anni aveva accantonato.Scese i trenta gradini in pietra, per fortuna che prima di partire suo figlio aveva sostituito la lampadina che da tempo si era fulminata, la sola luce che proveniva dalla finestrella del giardino non era abbastanza per poter vedere chiaramente cosa c’era da eliminare.La sua precisione era maniacale quella non era una cantina ma una stanza dei ricordi,scatole ben sigillate,catalogate anno per anno,i giocattoli dei ragazzi ricoperti da grandi teli bianchi,c’erano le piccole biciclette,il monopattino,la carrozzina delle bambole,l’organo elettrico ,la piccola chitarra, oggetti che un giorno avrebbe fatto vedere ai suoi nipoti se i suoi figli l’avessero resa nonna.Tutto quel materiale pieno di ricordi non poteva essere toccato,lì c’era la sua vita il bello del passato. Non era stata buona l’idea di far pulizia là sotto e, lo sapeva bene che non c’era niente da gettare al macero.Lei non poteva mentire a se stessa e sapeva che c’era uno scatolone da tre anni rilegato in un angolo, era quello che voleva buttare,ogni anno ci provava ma non ne era mai stata capace.Là dentro erano conservati giornali,quotidiani,periodici,biglietti di vari stadi,volantini,biglietti di treni e autobus,scontrini di fioristi,videocassette,ricordi su ricordi,aveva chiuso in quello scatolone giallo anche un telefonino che conteneva nella memoria 210 messaggi ,ora era lì spento in compagnia di tutto quel cartaceo che doveva essere gettato  nei rifiuti.Cercò di sollevare la scatola ma era talmente pesante che una fitta le trapassò il braccio,non ricordava di aver chiuso così tanto materiale eppure era un macigno,si era un macigno come quello che sentiva nel suo cuore ogni volta che cercava di gettare via la felicità passata………………

“Quello scatolone giallo”ultima modifica: 2008-01-02T12:16:00+01:00da cri1950
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