Giglio, Costa Concordia

Giglio, Costa Concordia
Un bouquet per i dispersi

Il marito di Maria Grazia Trecarichi si è tuffato agli scogli de Le Scole ed ha depositato dei fiori per ricordare i dispersi. La Titan-Micoperi prosegue i lavori per la rimozione del relitto

di Simona Bellocci

Quando arrivi all’Isola del Giglio, con il traghetto che si avvicina al porto la prima cosa che balza agli occhi è il relitto della Costa Concordia, disteso su un lato, così vicino alla terraferma da far paura. Si trattiene il fiato, guardandola. Si abbassano gli occhi pensando alle vittime del naufragio. Una morsa stringe lo stomaco pensando all’Isola gioiello della Toscana, alle acque limpide del suo mare, a quell’immensa ferraglia rugginosa che galleggia e cela i cadaveri dei due dispersi.
E ieri Elio Vincenzi – il marito di Maria Grazia Trecarichi, la donna il cui corpo non è stato ancora ritrovato – si è immerso nello specchio d’acqua dove si trovano gli scogli de Le Scole. Proprio uno di questi squarciò lo scafo della Concordia, naufragata poi pochi centinaia di metri più a nord, a Punta Gabbianara. L’uomo ha deposto due bouquet di fiori ai piedi dello scoglio. Non si è espresso però, incalzato dalle domande dei cronisti, sulla rimozione del relitto dalle acque del Giglio.
“La nave con tutti quei cassoni è irriconoscibile – ha detto Vincenzi – Comunque, ha chiosato – il corpo di mia moglie è ancora lì sotto”.

Intanto gli operai della Titan-Micoperi stanno lavorando senza sosta. Scesi dal traghetto li vedi, con le loro tute grigie, mischiarsi al brulicare di turisti appena sbarcati al porto. Due giorni fa hanno agganciato nella parte semisommersa della nave da crociera i “Blister Tank”, container d’acciaio che fungeranno da piedistallo sul quale ruoterà il relitto nel momento del sollevamento. Poi si tenterà il rigalleggiamento della Concordia ad un anno e mezzo dal naufragio del 13 gennaio 2012. Attualmente sono 11 i cassoni installati sul lato sinistro della nave. A questi ne andranno aggiunti altri 4 per completare il lavoro e tentare l’impresa di sollevare il relitto per poterlo trainare nel porto di destinazione, dove la nave verrà sezionata e smaltita. Forse, in quell’occasione- le acque del Giglio o la Concordia stessa – restituiranno anche i corpi dei dispersi.

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Giglio, Costa Concordiaultima modifica: 2013-08-27T15:03:21+02:00da cri1950
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